Almenno San Salvatore, ponte sul Brembo: cede la scogliera provvisoria di Uniacque – le foto

Ancora guai al ponte sul Brembo, ''limes'' naturale tra Villa d’Almè e Almenno San Salvatore. La scogliera provvisoria, realizzata da Uniacque a luglio, ha ceduto a causa dell’ultima piena registrata qualche giorno fa.
28 Settembre 2017

Ancora guai al ponte sul Brembo, “limes” naturale tra Villa d’Almè e Almenno San Salvatore. La scogliera provvisoria, realizzata da Uniacque a luglio, ha ceduto a causa dell’ultima piena registrata qualche giorno fa. La scogliera era stata pensata per mettere in sicurezza una conduttura idrica scoperta da un’altra piena, più virulenta, di fine giugno.

Adesso, i nuovi danni consistono nel cedimento di una parte del muro di contenimento della massicciata che sostiene una strada sterrata che conduce al fabbricato dell'acquedotto. Del cedimento s’è accorto Paolo Donghi, consigliere di minoranza a Villa d’Almè che  ha prontamente documentato i danni con una carrellata di immagini spedita all’attenzione del sindaco. “La massicciata ha ceduto – precisa Donghi – finendo nel greto del fiume Brembo. Si è creata così una voragine che costituisce un grave pericolo per l'incolumità fisica delle persone visto che la strada sterrata è accessibile e percorribile da chiunque in quanto la sbarra posta a destra all’altezza della strada provinciale per la Valle Imagna impedisce solo l'accesso agli autoveicoli”.

La massicciata presenta, inoltre, una profonda crepa che presagisce un possibile ed ulteriore cedimento di un altro tratto del muro di contenimento. Come se non bastasse altre foto, rintracciate su Facebook e postate da alcuni pensionati del posto, rivelano danni anche alla cinta di protezione del pilone di sinistra (secondo la direzione del fiume) di sostegno del ponte. Dalla provincia, che ha l’onore del ponte, il commento: “La situazione è nota, non è pericolosa ed è sotto controllo”.

Per la regolazione del letto del fiume la competenza è dell’Ufficio Territoriale Regionale che sta decidendo cosa fare. Soprattutto deve indicare a Uniacque il luogo più idoneo dove spostare la conduttura idrica di sua competenza.  “Con l’ultima piena – precisa Paolo Franco, presidente Uniacque – e con il conseguente scalzamento di materiale le tubazioni non hanno avuto nessun problema e tanto meno l’erogazione dell’acqua. Il contesto è particolarmente complicato quindi il buon senso suggerirebbe un’azione coordinata, ognuno con le proprie competenze”.

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