Cambrembo di Valleve: da cinque mesi senza acqua potabile, i cittadini valutano azioni legali

In redazione ci è arrivata una lettera scritta da alcuni abitanti di Cambrembo che, da cinque mesi, non hanno accesso all'acqua potabile e chiedono che una soluzione definitiva.
2 Maggio 2018

In redazione ci è arrivata una lettera scritta da alcuni abitanti di Cambrembo (frazione di Valleve colpita a gennaio da problemi all'acquedotto, dapprima rimasto a secco e poi con problemi di potabilità) che, da cinque mesi, non hanno accesso all'acqua potabile e chiedono che una soluzione definitiva.

Di seguito la lettera.

Da Natale 2017 a maggio 2018 – si legge nella lettera – l’acqua non è ancora potabile. Un avviso affisso ai muri delle case di Cambrembo indica, durante le vacanze di Natale, di non sprecare l’acqua perché il bacino si sta svuotando. Il 3 gennaio 2018 un’ordinanza impone di bollire l’acqua prima del consumo, ma viene subito revocata e sostituita da un’altra ordinanza che vieta di usare l’acqua per scopi umani.

Nei giorni successivi, l’Ats di Bergamo effettua analisi sull’acqua della frazione di Valleve e rileva livelli batteriologici fuori da ogni limite massimo consentito e impone di introdurre cloro nel bacino per cercare di disinfettare quanto più possibile. Vengono fatte altre analisi a metà febbraio: i batteri sono ancora presenti nell’acqua di Cambrembo, l’ordinanza non si può revocare, villeggianti e residenti non hanno l’usufruibilità delle proprie abitazioni.

Quando si chiedono spiegazioni, all’amministrazione comunale si ricevono in risposta solo prese in giro. Il paese sempre più vuoto, le case sempre meno abitate, l’acqua sempre nella stessa condizione: inquinata, non potabile e senza una soluzione di utilizzo.
Il 26 marzo 2018, a seguito di analisi eseguite da una società privata di Gorle su acqua genericamente indicata come “di cava” e prelevata “nel comune di Valleve” che indicano l’assenza di batteri, viene emessa l’ultima ordinanza, attualmente in vigore, che impone agli abitanti di Cambrembo di bollire l’acqua per almeno cinque minuti prima di procedere al suo utilizzo.

È passata Pasqua… la gente che era solita trascorrere le vacanze nel piccolo paesino di montagna ha dovuto rinunciare a salire o ha dovuto attrezzarsi con riserve di acqua potabile provenienti da altri paesi per sopravvivere. È passato aprile, la neve si è sciolta, l’acqua non è ancora potabile e l’ordinanza di bollitura è ancora in vigore. Dissenteria e nausea sono state compagne di tante persone che hanno passato le vacanze di Natale nella frazione di Valleve, alcuni accusano ancora problemi di salute. 

Occorre attrezzarsi con bomboloni di acqua e cassette di bottiglie per trascorrere qualche giorno in montagna. Oppure continuare a bollire l’acqua che scende dai rubinetti, aumentando così il consumo di gas. La gente di Cambrembo vuole una soluzione definitiva alla situazione che persiste da cinque mesi. A seguito di una riunione, svoltasi sabato 28 aprile nella sala parrocchiale di Valleve, si è deciso di chiedere urgentemente un incontro con il Commissario prefettizio nominato a gestire l’amministrazione ordinaria del Comune e, in relazione a quanto emergerà (se l’incontro sarà concesso),si valuterà anche se agire per vie legali.

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