Coronavirus, l’assessore di Carona: ”avevo poche possibilità di farcela”. Ora scrive a Mattarella

Nella lettera di Angelo Bagini, assessore di Carona, l'elogio a medici e infermieri.
15 Aprile 2020

Sono entrato in Pronto Soccorso con pochissime possibilità di farcela”: è la storia di Angelo Bagini, 54 anni, assessore degli impianti da sci a Carona. Un calvario iniziato il 10 marzo, quando la febbre troppo alta lo ha fatto svenire nel suo appartamento, a Villa d'Almè. Qualche costola fratturata, ma in ospedale è stato visitato e rimandato a casa. I tre giorni successivi i sintomi sono peggiorati e le fratture gli hanno bucato i polmoni: quando l'ambulanza che lo ha portato a Ponte San Pietro è arrivata, la sua saturazione era a 68. E ora che la battaglia al coronavirus è stata quasi sconfitta, Bagini ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In Pronto Soccorso era una barella dietro l'altra – ha raccontato Bagini, intervistato dal CorriereSe allargavi le braccia, rischiavi di toccarti con i vicini”. Bagini, nel suo ruolo di assessore, è stato fondamentale nella ripartenza della stagione sciistica di Carona, che agli inizi dell'inverno era stata messa a dura prova. “Agli impianti ci ho pensato sempre – ha affermato – I primi messaggi sono stati per chi ha permesso la riapertura e ha lavorato con grande dedizione”.

L'assessore ha deciso di scrivere una lettera al Capo dello Stato, che contiene l'elogio a medici ed infermieri. “Non voglio chiamarli eroi, perché loro ci sono sempre, non solo nell'emergenza – ha sottolineato Bagini – Ho evidenziato come il contratto degli operatori sanitari del settore privato sia fermo al 2007. Mi chiedo come sia possibile”.

Inquadrato dalla webcam, ha raccontato di Chiara, che portava biscotti e caramelle acquistati da lei, e di Salvatore, l'infermiere che gli è stato accanto durante la prima notte. “Ora è stato trasferito a Lecco, ma ci telefoniamo. Vuole esserci quando sarà dimesso”. Ma è una la frase, sentita in sala operatoria, che gli è rimasta impressa. “L’ultima volta che mi hanno bucato il torace, un medico ha detto: io questo lo voglio tirare fuori. Voleva salvarmi a tutti i costi. Mi ha dato forza”.

(Fonte e fonte immagine in evidenza: Il Corriere)

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