Ripresa dell’export bergamasco: +3,6% rispetto al 2018, a trainare macchinari e metalli

Dopo il dato negativo dell’ultimo trimestre le esportazioni bergamasche salgono del 3,6% sul corrispondente periodo del 2018.
11 Dicembre 2019

Il valore delle esportazioni di Bergamo nel secondo trimestre dell’anno ha raggiunto i 3.915 milioni di Euro (+3,6% su base annua contro variazioni del +2,3% in Lombardia e del +3,2% in Italia). Nel trimestre le importazioni sono state pari a 2.333 milioni (-3,6% tendenziale contro +0,3% in Lombardia e +0,2% in Italia).

Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.445 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.716 milioni). Le esportazioni bergamasche, dopo il periodo di rallentamento che si notava dalla seconda metà del 2018, hanno registrato una decisa ripresa. Tra i settori più importanti dell’export provinciale si nota un aumento dei macchinari (1040 milioni, +7,4%), dei metalli di base (513 milioni, +3,3%), degli articoli in gomma (369 milioni, +2,0%), dei mezzi di trasporto (351 milioni, +6,3%) e dei prodotti alimentari (230 milioni +10,1%).

Registrano una diminuzione i prodotti chimici (532 milioni, -2,7%), gli apparecchi elettrici (243 milioni, -0,3%) e i prodotti tessili (237 milioni -2,5%). Nel trimestre l’export di Bergamo per area geografica di destinazione registra un leggero calo annuo verso l’area UE (-0,7%) mentre sostanzialmente stabile è la quota verso l’Eurozona (+0,1%). Il recupero dei mercati Extra UE (+11,1%) è dovuto per buona parte alla componente America settentrionale. Circa i paesi di destinazione si confermano ai primi tre posti Germania, Francia e Stati Uniti con una quota che rappresenta oltre un terzo del totale esportato nel trimestre. La quota verso la Germania è scesa del 2,9% rispetto al corrispondente periodo del 2018, mentre sono salite quelle verso la Francia (+12,3%) e gli Stati Uniti (+24,9%).

“La crescita del 3,6% delle nostre esportazioni rispetto al terzo trimestre del 2018 è in controtendenza rispetto all’ultimo dato che abbiamo registrato.” – commenta il presidente Paolo Malvestiti. “Non stupisce che l’export verso la Germania scenda tendenzialmente di quasi tre punti e questo dato per il suo peso trascina in negativo il valore complessivo dell’Unione Europea. Alla diminuzione UE fa da contraltare l’ottima prestazione dell’area extra UE, con forte contributo della componente nordamericana.”

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