Anche la variante di Zogno si ferma: materiali introvabili e operai senza alloggi

Difficoltà nel reperire materiale da costruzione e alloggi per gli operai alla base dello stop alle attività
28 Marzo 2020

Si fermano i lavori alla variante di Zogno. Una situazione a prima vista paradossale. Né il governo né la Regione Lombardia hanno infatti chiuso i cantieri stradali, che rientrano nelle attività a cui è permesso proseguire nonostante l’epidemia. Eppure, i lavori a Zogno sono sospesi, per quella che è una della più importanti opere di viabilità della provincia. La ragione è tutta di carattere tecnico, e, soprattutto logistico. Le imprese che hanno in carico l’appalto, guidate dalla trentina Collini Lavori spa, aveva già chiesto di sospendere il cantiere e ora tale sospensione è stata rinviata almeno fino al 15 aprile.

La motivazione dello stop è innanzitutto la difficoltà a reperire materiale da costruzione, dato che sono molte le aziende in questo campo che hanno deciso di sospendere l’attività. Poi, c’è la questione degli operai. Il cantiere zognese impiega infatti lavoratori provenienti da tutta Italia, che di solito alloggiano negli alberghi.

Le strutture ricettive rientrano tra le attività a cui è stata ordinata la chiusura, quindi non c’è modo di alloggiare gli operai che dovrebbero lavorare in cantiere. Per questi motivi, è molto difficile ipotizzare una possibile data di riapertura dei lavori della variante, lavori che molto verosimilmente subiranno ritardi sulla tabella di marcia, che vedeva gennaio del 2021 come data di completamento dell’opera.

La situazione è migliore per i lavori per la costruzione del tratto Treviolo-Paladina della tangenziale sud di Bergamo. Le difficoltà non mancano, visto che la forza lavoro è stata dimezzata, passando da 150 a 75 uomini, tutti al lavoro con i dispositivi di protezione individuale. Oltre a ciò, resta il grande nodo dei cementifici: considerata la scarsa domanda in questo momento, la produzione di cemento potrebbe essere sospesa, portando all’impasse i cantieri. Perché la situazione si sblocchi, occorrerà aspettare il 15 aprile, anche se la data potrebbe ulteriormente slittare.

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