Cittadini contro la chiusura delle elementari a Locatello, l’Amministrazione: ‘cultura sconfitta’

Il mese scorso, la proposta dei Comuni di Locatello e Corna Imagna di unire scuole e asili per contrastare lo spopolamento. I cittadini hanno raccolto firme e protestato con striscioni in piazza.
10 Dicembre 2019

Il mese scorso, i Comuni di Locatello e Corna Imagna hanno avanzato una proposta: anticipare una paventata futura decisione dell'Ufficio Territoriale Scolastico e unire le scuole e gli asili dei due paesi, per contrastare così lo spopolamento e migliorare la didattica. La proposta, però, non è proprio andata giù ad alcuni cittadini dei due Comuni, tanto che a Locatello sono state raccolte complessivamente 474 firme su 574 elettori (ben l'82%) per dire di no, sostenute da 82 firme da Fuipiano, il tutto unito dalle proteste in piazza con striscioni, su cui si poteva leggere “Grazie, noi stiamo bene così”. Anche il recente sondaggio alle famiglie di Locatello ha confermato il trend, con l'87% di no.

Dopo troppo chiacchiericcio, desideriamo porre fine a questa triste vicenda, dove l’unica ad uscirne sconfitta è la cultura – sono le parole ferme del primo cittadino di Locatello Simona Carminati e della giunta – Se la volontà dell’amministrazione fosse stata quella di scegliere al posto dei cittadini, come scriveva lo striscione mostrato in piazza, avremmo potuto farlo autonomamente, senza interpellare nessuno. L’errore più grande è stato aver pensato che i cittadini potessero comprendere appieno la necessità di un intervento programmato e pianificato, fidandosi ed affidandosi alla giunta comunale che loro stessi hanno eletto. Certo non sarebbe mancato il confronto, le spiegazioni, le riunioni, ma ben lontani da polemiche sterili e finalizzate al far confusione”.

Nel corso del mese, l'Amministrazione del paese ha inviato 340 questionari alla cittadinanza, ma soltanto 170, la metà, sono tornati: “Purtroppo abbiamo anche assistito ad azioni ben poco democratiche dove si invitavano 'persone a firmare il questionario senza esprimere una scelta' – evidenziano sindaco e giunta – vi evitiamo lo stupore nel trovare copie contraffatte del questionario medesimo ma per questo le autorità competenti svolgeranno le loro attività”.

A conti fatti, risulta che il 75% delle famiglie con figli che frequentano il plesso si è dichiarata contro la proposta. Uno schieramento che “ci lascia basiti e rattristati, poiché la sconfitta della cultura, dell’apprendimento, del miglioramento è ora ad un passo dal realizzarsi – ci fanno sapere dall'Amministrazione di Locatello – con numeri così esigui all’interno delle classi, la dinamica delle pluriclassi diventa assolutamente necessaria e quindi anche la qualità della didattica, dell’apprendimento e dell’insegnamento inizia a risentirne, come evidenziato anche dalla dirigente scolastica Marzia Arrigoni nell’incontro aperto alla popolazione fatto in ottobre”.

Fra i principali sostenitori della raccolta firme, ci sono anche i nomi di due ex amministratori: Mario Locatelli, ex primo cittadino di Locatello e Antonio Carminati, ex sindaco di Corna Imagna, che in un lungo post sulla sua pagina Facebook ha commentato così i risultati del sondaggio: “La popolazione di Locatello e di Fuipiano ha spezzato una preziosa lancia a favore della comunità di Corna Imagna. Si è battuta per tenere in vita la propria Scuola Primaria e, così facendo, ha messo in salvo anche la Scuola dell’Infanzia di Corna Imagna[…] dico agli abitanti di Locatello: “Mercì beaucoup! Nous devrons vous rendre la pareille…”.  Perché se la Scuola dell’Infanzia di Corna potrà continuare a esistere è grazie alla mobilitazione della popolazione di Locatello e di Fuipiano”.

“[…] occorre da subito – prosegue il post – mettere in atto azioni specifiche finalizzate al rafforzamento del sistema scolastico territoriale – comunale a breve e comprensoriale a medio e lungo termine – misurabile attraverso le iscrizioni e gli alunni frequentanti, reso interessante anche attraverso la sperimentazione di nuove formule didattiche e sul piano organizzativo. Istituendo, ad esempio, forme di premialità affinché la Scuola dell’Infanzia di Corna possa essere appetibile anche alle famiglie dell’area di fondovalle, che non possiede una scuola statale. Altrimenti, dove non è riuscito il Comune, potrebbe affondare il colpo ferale lo Stato fra tre o quattro anni… con buona pace dei nostri attuali amministratori locali. Il brindisi in piazza di fine anno? Lunga vita alle nostre scuole!…”

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