Gino Bartali, a Santa Brigida un eroe d’attualità

Un monologo appassionante in cui Federica Molteni racconta la storia di un campione di sport e umanità che negli anni ’40 salvò gli ebrei dalla deportazione recapitando documenti con la sua bicicletta
17 Luglio 2018

Uno spettacolo teatrale dedicato a Gino Bartali è, di questi tempi, di assoluta attualità.Qualcuno l’ha senza dubbio pensato vedendo la locandina che annuncia per giovedì 19 luglio la serata “Gino Bartali, eroe silenzioso” in programma sulla piazza municipale di Santa Brigida, in Alta Val Brembana, alle 21.

In effetti gli sportivi, dopo l’ubriacatura calcistica del Mondiale, sono pronti ad appassionarsi per le vicende del Tour de France, che da qui al 29 luglio assegnerà la maglia gialla. Gino Bartali del Tour è stato in effetti un grande protagonista, vincendo due edizioni della corsa francese, oltre a tre Giri d’Italia.

L’attualità dello spettacolo è però ben più alta e si lega ai temi dell’umana solidarietà oggi tanto osteggiati e dibattuti. Non tutti sanno o ricordano che nel 2013 Gino Bartali è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale istituito dallo Stato d’Israele per le vittime dell’Olocausto, per aver salvato centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale.

Lo spettacolo proposto da Luna e Gnac Teatro a S.Brigida, è un monologo appassionante in cui Federica Molteni (sì, una donna) racconta la storia di un campione di sport e umanità che negli anni ’40 salvò gli ebrei dalla deportazione recapitando documenti con la sua bicicletta, a dispetto del Regime che voleva fare di lui l’ideale “ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo”.

Lo spettacolo (regia di Carmen Pellegrinelli e scenografie di Michele Eynard) è tratto dal romanzo “La corsa giusta” di Antonio Ferrara e ricorda sì gli albori della carriera di Bartali sulle strade toscane, ma anche il suo impegno per salvare tante vite, rimasto sconosciuto per decenni. “Le medaglie sportive te le attaccano sulle maglie – affermava Bartali –  e poi splenderanno in qualche museo. Quelle guadagnate nel fare il bene si attaccano sull’anima e splenderanno altrove”.

Bartali aderì come staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze, Elia Dalla Costa, accentando di portare (nascosti nel telaio delle sua bicicletta) documenti di copertura per ebrei in fuga dopo l’approvazione delle Leggi Razziali. La serata di S.Brigida è un’occasione per ascoltare e riflettere e, perché no, lasciarsi contagiare senza clamore da uno slancio di solidarietà, assolutamente attuale nell’era degli urlatori e dei leoni da tastiera.  “Il bene lo si deve fare – diceva Bartali nei cupi anni ’40 –  ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa”.

Ultime Notizie

X
X
linkcross