Il medioevo nelle valli Brembana e Imagna: una ricerca archeologica per raccontare il territorio, tra passato e futuro

Venerdì 7 dicembre alle ore 20.30, a Corna Imagna, Fondazione Lemine presenta i primi risultati della ricerca ''L’Archeologia dell’Edilizia Storica per la conoscenza del territorio''.
29 Novembre 2018

Venerdì 7 dicembre alle ore 20.30, presso la Sala della Comunità di Corna Imagna, Fondazione Lemine, in collaborazione con il Comune di Corna Imagna, presenta i primi risultati della ricerca “L’Archeologia dell’Edilizia Storica per la conoscenza del territorio. Ricerche per la valorizzazione e la programmazione urbanistica in Provincia di Bergamo”.  

Sono già state portate a compimento indagini sull’edilizia storica nella porzione orientale della provincia di Bergamo (Val Calepio, Val Cavallina, Sebino) con un buon riscontro da parte delle comunità locali. Il progetto è ora esteso alla zona del Lemine (Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore) e dell’Isola (Bonate Sotto), alla Valle Seriana (Ardesio, Castione della Presolana, Gromo, Rovetta), alla Valle Brembana (Dossena, San Pellegrino) e alla Valle Imagna (Corna, Strozza). 

La ricerca consiste nello studio delle architetture storiche (edifici religiosi, fortificati e civili –per lo più inediti) particolarmente fiorenti nell’area bergamasca, dove è presente una tradizione artigianale locale molto antica di cui restano numerose tracce nel territorio. Questo lavoro intende operare un’attenta ricostruzione storica dello sviluppo degli insediamenti per valorizzare il territorio e il patrimonio architettonico minore locale. 

Il metodo impiegato è quello dell’archeologia dell’architettura che, attraverso un’attenta analisi delle tecniche d’esecuzione e dei materiali edilizi, distingue le fasi di costruzione che nel corso del tempo hanno portato alla realizzazione di uno stabile per poi delineare l’evoluzione urbanistica del borgo dalle origini. Il lavoro viene svolto mediante campagne di ricognizione sul campo, rilevamento e studio funzionale ad una più approfondita conoscenza del territorio; il materiale raccolto fornirà un supporto tecnico-scientifico alle Amministrazioni comunali in vista di una pianificazione urbanistica più consapevole.

Il progetto, affidato alla direzione scientifica del Prof. Marco Sannazaro (docente di Archeologia Medievale e di Archeologia degli insediamenti e dei luoghi di culto medievali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) e al coordinamento della Dott.ssa Federica Matteoni (assegnista di ricerca della stessa Università), è promosso dalla Fondazione Lemine e sostenuto dal Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e fiumi Brembo e Serio.

Grazie alle numerose architetture storiche conservate e ancora ben leggibili di Corna Imagna è stato possibile ricostruire l’evoluzione del borgo dal XIII al XVI secolo: gli edifici sono distribuiti in piccoli nuclei a contrade, con un frazionamento urbanistico derivato dalla divisione della proprietà poderale, alla base del quale si trova la “Ca’”, unità minima occupazionale e luogo di residenza delle famiglie, con annessi stalle o ricoveri con funzione agricola. La tipologia degli edifici storici è continuativa, con moduli costruttivi che si ripetono fino ai tempi più recenti, rilevando una stretta connessione tra architettura e paesaggio; le soluzioni tecnico-costruttive adottate sono omogenee e definiscono un’uniformità di caratteri invariati fino al XX secolo, pur con delle peculiarità negli elementi architettonici (con i tipici portali a T).

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