Tragico incidente sulla strada per il rifugio Calvi, Branzi piange Elio Midali

Tragedia sulla strada che collega località Pagliari al rifugio Calvi: a perdere la vita è Elio Midali, 68 anni di Branzi. A tradire l'uomo potrebbe essere stata una lastra di ghiaccio.
25 Marzo 2019

Tragedia sulla strada che collega località Pagliari al rifugio Calvi: a perdere la vita è Elio Midali, 68 anni di Branzi. Molto conosciuto per essere l'amministratore della cooperativa San Pantaleone, la vittima è deceduta in seguito ad un incidente sulla strada non asfaltata che conduce al rifugio Calvi, mentre era diretto in località Lago del prato per raggiungere la sua baita. Non sono ancora note le cause dell'incidente, ma secondo le prime supposizioni potrebbe essere stato causato da una lastra di ghiaccio sul percorso.

È successo alle prime luci dell'alba della giornata di ieri domenica 24 marzo: la vittima, alla guida del suo fuoristrada – un Mitsubishi – stava percorrendo la strada in direzione della sua baita, quando verso le 6:30, poco dopo aver superato Pagliari, il mezzo è andato fuori strada, precipitando nel dirupo e ribaltandosi più volte prima di fermarsi sul fondo. Un escursionista di passaggio ha lanciato l'allarme ai soccorsi, che sono immediatamente intervenuti. Sul posto i vigili del fuoco partiti da Zogno, un equipaggio del nucleo speleo alpino fluviale da Bergamo, un elisoccorso partito da Como e la Croce Rossa di San Pellegrino di stanza a Lenna. Dopo aver messo in sicurezza il mezzo, l'uomo è stato estratto ancora in vita, ma in condizioni gravissime. Dopo aver praticato un intervento di rianimazione, è stato caricato sull'elicottero in direzione Papa Giovanni, spirando poco dopo.

Al vaglio ora le possibili cause del tragico incidente. L'ipotesi più plausibile sembrerebbe essere la presenza di una lastra di ghiaccio sulla strada, che avrebbe tradito la vittima facendogli perdere il controllo dell'auto. Il tratto dell'impatto, infatti, in inverno si trova sempre in ombra ghiacciando la strada.

Midali aveva 68 anni ed era il titolare della cooperativa San Pantaleone, a Branzi, che si occupa dell'estrazione e della lavorazione dell'ardesia dalle cave. Sposato con Angela, è padre di due ragazzi. Era un esperto di montagna e la sua baita, dove era diretto il giorno dell'incidente, era una sua grande passione. Iscritto all'Aido, verranno oggi prelevate le sue cornee per la donazione, successivamente la salma verrà trasferita dall'ospedale in casa: in serata si terrà una veglia funebre, mentre la data dei funerali non è stata ancora decisa.


(Fonte: L'Eco di Bergamo)

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