Cornabusa, il rettore don Alessandro intervistato dagli studenti dell’IMC di Cepino

Testo scritto dai ragazzi di quinta elementare dell'Istituto Maria Consolatrice di Cepino (S.Omobono Terme) nell'ambito del progetto 'La Voce Giovane! delle Valli'.
26 Aprile 2019

Testo scritto dai ragazzi di quinta elementare dell'Istituto Maria Consolatrice di Cepino (S.Omobono Terme) nell'ambito del progetto “La Voce Giovane! delle Valli”.

LA CORNABUSA

In Lombardia e precisamente a Cepino, frazione di Sant’Omobono Terme, comune della Valle Imagna si trova, a 700 metri sul livello del mare e un santuario molto speciale e antico: il Santuario della Madonna della Cornabusa. In bergamasco “corna” significa roccia e  “busa” vuol dire buca. Il luogo sacro è incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna. Il Santuario ha assunto questo nome proprio perché si trova all’interno di una roccia bucata. Per raggiungerlo si può utilizzare l’automobile oppure salire in pellegrinaggio dalla vecchia mulattiera, passando tra le cappellette dei sette dolori di Maria. Altri sentieri raggiungono il Santuario da Costa Imagna, Mazzoleni e Bedulita. E’ accessibile a tutti e privo di barriere architettoniche, dal parcheggio alla grotta le persone con difficoltà motorie possono utilizzare delle carrozzelle. E’ un luogo di fede e di devozione collettiva. 

In passato i pellegrini erano soliti salire al Santuario a piedi nudi per fare penitenza. La festa del Santuario è fissata per la seconda domenica di settembre in occasione della Solennità della Madonna Addolorata. Da alcuni anni inoltre viene fatto un pellegrinaggio notturno che da Sotto il Monte, casa natale di Papa Giovanni XXIII, arriva fino alla grotta. Dal Lunedì dell’Angelo fino all’inizio dell’inverno, all’interno del Santuario vengono celebrate le Sante Messe e i pellegrini possono accostarsi alla Santa Confessione. 

All’interno della grotta sgorga dalla roccia una sorgente d’acqua: molte persone sostengono che bere quell’acqua possa aiutare a guarire; il clima è molto fresco e quando piove si possono ritrovare gocce all’interno del Santuario. Dal 1500 i pellegrini portano degli ex voto (disegni, rosari, fotografie, oggetti…) quando ricevono una Grazia da parte della Madonnina, alla quale vengono attribuiti molti miracoli. La statua di Maria Addolorata è fatta di legno e si trova in una nicchia illuminata a giorno.  La statuetta è unica nel suo genere. Solitamente, infatti, la Madonna sorregge tra le braccia Gesù deposto dalla croce a grandezza naturale. In questa statuetta invece Gesù ha le sembianze di un adulto, ma le misure di un bambino piccolo: questo a testimoniare che Maria ha seguito la vita di suo figlio dall’inizio fino alla fine. All’esterno della grotta ci sono: un museo, accanto ad esso sono visitabili le stanze utilizzate da Angelo Roncalli durante i suoi soggiorni al santuario, un ristorante-bar e un negozio di souvenir. Noi, ragazzi di quinta primaria dell’Istituto Maria Consolatrice, che abitiamo vicini alla grotta, abbiamo voluto intervistare il rettore del Santuario e Parroco di Cepino: Don Alessandro Locatelli

L'INTERVISTA

Perché è un santuario così speciale?

Rispondo alla vostra domanda con le parole di Papa Giovanni XXIII, un grande devoto della Cornabusa: “E’ il Santuario più bello che esista, perché non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stesso”. Le spoglie del Papa hanno fatto tappa nel Santuario lo scorso maggio 2018. Molte persone dicono che il santuario sia speciale perché la roccia viva dà un senso di forza e perché da lì si può vedere uno splendido paesaggio. La grotta è diventata santuario nel 1510 grazie ad un decreto del Vescovo di Bergamo.

Quando è aperto?

Il Santuario, salvo i giorni di neve e quando c’è ghiaccio, è sempre aperto. Da Pasqua fino ad ottobre vengono svolte le celebrazioni e le confessioni. In quel periodo i pellegrini trovano aperti anche il bar-ristorante e il negozio dei souvenir. A Natale vengono allestiti uno o più presepi.

Chi lo apre e chi lo pulisce?

Lo apre la sacrestana Giuliana. Viene pulito dai volontari come il signor Gianni. E’ bello vedere anche persone non cattoliche che aiutano nel tenere pulito il santuario, il sentiero e la strada. Anche per i musulmani la grotta è speciale perché nel Corano si parla dell’importanza dell’acqua e di Maria. Anche gli Alpini hanno cura del Santuario.

Qual è il tuo ruolo? 

Io sono Parroco di Cepino e sono il rettore del Santuario. Celebro le Sante Messe nel santuario e sono disponibile per le confessioni. La domenica, data la grande quantità di fedeli che giungono in grotta, vengo aiutato da Don Leone e da un sacerdote che viene mandato da Bergamo.

Ti piace essere il rettore del Santuario?

Certamente! Non l’ho deciso io, è stato il Vescovo a darmi questo compito.  E’ una bella missione e mi piace molto prendermi cura della struttura e dei pellegrini. Prima ero sacerdote a Calolziocorte.

Quanti ex-voto ci sono? Qual è il più antico?

Ci sono davvero centinaia e centinaia di ex voto. Quelli che vengono tolti dalla grotta, vengono messi nel Museo che si trova vicino al ristorante oppure in alcuni scatoloni, ma non vengono mai buttati. Il più antico ex-voto è il quadro di una famiglia della Valle, emigrata in Argentina. Il viaggio era stato lungo e impervio…per questo, i migranti, al loro ritorno in Italia hanno portato il quadro nel santuario. Mi è stato raccontato che c’era anche la bicicletta di Gimondi.

Il santuario ha raggiunto il quarto posto nella classifica “Luoghi del cuore” del Fai. Ora cosa succede? Verrà dato un compenso?

Siamo stati molto contenti del successo che il nostro santuario ha ricevuto! Circa 47.000 persone lo hanno votato. Non essendo sul podio, non siamo sicuri che ci verranno dati dei soldi. Dobbiamo proporre ai responsabili del Fai alcuni progetti di manutenzione e se li terranno buoni ci aiuteranno nei finanziamenti. Parteciperemo al bando: “Linee guida per la selezione degli interventi” per ricevere la parte restante del budget di 400 mila euro messo a disposizione del FAI e Intesa San Paolo per tutti i luoghi che hanno ricevuto più di 2000 voti. A noi piacerebbe sistemare i confessionali rendendoli più accoglienti e più insonorizzati e vorremmo sistemare il “capocielo” che c’è sopra l’altare perché è un po’ arrugginito e sta perdendo delle viti.

Avete in programma altri lavori?

Sì, prossimamente vogliamo collegare la fognatura dei bagni con quella del Comune di Sant’Omobono Terme. Ogni anno cerchiamo di fare alcuni lavori. L’ultima ristrutturazione è avvenuta nel 1958. Le statue le ha costruite uno scultore di nome Elia Ayolfi. Negli ultimi anni sono stati sistemati l’altare e il tabernacolo.

Quando è avvenuto il miracolo e cosa è successo?

In grotta non è mai apparsa la Madonna ma è stata ritrovata la statua della stessa. La storia racconta che nel 1300 c’era una guerra tra Guelfi (abitanti di Brembilla e Almenno) e i Ghibellini (abitanti di Sant’Omobono e paesi limitrofi). Quando si avvicinavano i Guelfi, i Ghibellini andavano a rifugiarsi nella grotta per non farsi trovare, capeggiati da un monaco di Pontida. Una signora di Mazzoleni aveva nascosto la Madonna all’interno della grotta. La Statua rimase lì per circa cento anni. A metà del 1400 una pastorella di Bedulita, della famiglia Milesi, era salita in grotta insieme alle sue capre. Quando uscì dalla grotta e tornò a casa riusciva a parlare a sentire. Era stata miracolata dalla Madonna Addolorata. I fedeli della valle volevano portare la statua nella chiesa di Cepino ma la Madonna il giorno successivo venne ritrovata in Grotta. Lo stesso successe quando vollero portare la statua nella chiesa di Bedulita. Durante una processione, il volto della Madonna si girò verso la grotta. Tutti avevano capito che la Madonnina voleva rimanere nella grotta, era quella la sua casa!

 

 

Ultime Notizie

X
X
linkcross