‘Noi restiamo qua, ma come si fa?’, la vita nell’alta valle in scena a Piazza Brembana

L'alta Valle Brembana va in scena nello spettacolo teatrale “Noi restiamo qua, ma come si fa?”, in programma per sabato 13 aprile alle 21, presso il Teatro parrocchiale di Piazza Brembana.
12 Aprile 2019

L'alta Valle Brembana va in scena nello spettacolo teatrale “Noi restiamo qua, ma come si fa?”, in programma per sabato 13 aprile alle 21, presso il Teatro parrocchiale di Piazza Brembana. Una commedia leggera e divertente, ma che al tempo stesso vuole raccontare e far riflettere sulla realtà del vivere in valle.

Un progetto che prende vita grazie ad uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Aziendali Economiche e Metodi Quantitativi dell'Università di Bergamo sulla vita, i servizi e la situazione socio-amministrativa dell'alta Valle. È alla luce di questa raccolta di dati, informazioni, indagini e interviste che nasce questa commedia, il cui obiettivo è restituire i risultati al pubblico sotto forma di spettacolo teatrale Il regista è Fabio Comana, direttore della compagnia teatrale “Erbamil”, che ha ingaggiato alcuni attori della compagnia dell'alta Valle “I Ventiseinovantanove”: è dalla fusione di quest'ultime, infatti, che provengono gli undici attori protagonisti dello spettacolo. “È stata una scelta del regista quella di avere sul palco concretamente le persone che la realtà dell'alta Valle la vivono, non soltanto qualcuno di esterno che guarda e giudica” spiega un'attrice.

La storia si svolge in un ipotetico bar dell'alta valle, punto di incontro quotidiano di tante persone, molto diverse fra loro sia per idee che per modi di vivere. L'arrivo improvviso di qualcuno “da giù”, ovvero dalla città, porterà gli abitanti a porsi delle domande e cercare di riflettere su presente e futuro, il tutto in chiave comica.

Nello spettacolo non si parla mai di un paese specifico, ma sono comunque presenti dei chiari riferimenti ad alcune caratteristiche dei paesi, facilmente riconoscibili da chi vive sul territorio. “È un messaggio rivolto a tutti: quello di non subire alcune situazioni, ma di parlarne e riflettere – conclude un'attrice della compagnia – Non è una commedia che dà soluzioni, ma davanti a questa fotografia è necessario riflettere su alcuni cambiamenti che nella Valle sono avvenuti. Non si può solo subire e lamentarsi, ma si può pensare”.


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