A Bergamo arriva l’infermiere di comunità

Al lavoro nei quartieri di: Boccaleone, Borgo Palazzo, Celadina, Grumello, Longuelo, Malpensata, S. Colombano, S. Tomaso de Calvi, S. Caterina
27 Marzo 2019

A Bergamo arriva l’infermiere di comunità: una novità importante voluta dal Comune di Bergamo e di Ponteranica, Ambito Territoriale 1, in collaborazione con i Centri Terza Età per rafforzare le politiche di welfare di quartiere e di prossimità della città.

L’infermiere di comunità è l’ultimo di una serie di servizi alla domiciliarità già attivi sul territorio: tra questi il servizio di assistenza domiciliare, di custodia sociale e il servizio “tornare a casa”, tutte azioni che cercano di dare una risposta ai numerosi bisogni rilevati al fine di sostenere la permanenza presso il proprio domicilio delle persone anziane.

“L’Infermiere di Comunità – spiega Maria Carolina Marchesi, Assessore alla Coesione Sociale del Comune di Bergamo – è chiamato a rispondere ai bisogni socio-sanitari e sanitari delle persone anziane e fragili che spesso rimangono privi di risposta o perché l’anziano non presenta i requisiti per accedere ai servizi formali che erogano le prestazioni di cui necessita o perché l’anziano utilizza servizi formali che non possono però rispondere ad alcune esigenze particolari, come ad esempio la vicinanza e la prossimità territoriale. L’invecchiamento rappresenta una delle più rilevanti trasformazioni che ha modificato l’andamento demografico della popolazione e delle famiglie nell’Ambito Territoriale 1 di Bergamo. La situazione attuale del territorio cittadino evidenzia come ad un costante allungamento della prospettiva di vita corrisponda un importante aumento delle persone che hanno superato i 75 anni di età che vivono sole, spesso con patologie croniche.”

Di cosa si occupa l’infermiere di comunità?

  • riconoscere precocemente gli stati di fragilità prima che insorgano stati irreversibili di disabilità;
  • migliorare l’accesso delle persone anziane ai servizi sanitari, con integrazione dei servizi assistenziali, sociali ed ospedalieri. Si tratta non solo di offrire prestazioni sanitarie ma lavorare anche sulla comunità, rispondendo ai bisogni in modo globale ed in sinergia con quanto già attivo;
  • fornire supporto all’utente ed ai caregivers sia sul piano di ri-orientamento rispetto alla rete dei servizi, che sul piano informativo;
  • sostenere la domiciliarità: ovvero la possibilità delle persone anziane di continuare a vivere adeguatamente a casa propria anche in momenti di fragilità e di evitare ricoveri impropri in strutture.
  • riorganizzare i contesti domiciliari per rendere gli spazi più idonei in funzione dei bisogni della singola persona evitando così incidenti domestici;
  • collaborare con i servizi domiciliari e le custodie sociali;
  • gestire in modo integrato le condizioni di grave fragilità in collaborazione con i medici di medicina generale e gli altri professionisti;
  • promuovere l’educazione sanitaria sostenendo sani stili di vita e l’autogestione terapeutica;
  • promuovere eventi formativi su argomenti d’interesse socio-sanitario.
     

L’infermiere di comunità sarà incaricato non solo di erogare prestazioni di tipo sanitario, ma svolgerà, anche, funzioni e finalità di più ampio respiro, quali facilitatore di un processo di lavoro di comunità, volto alla pianificazione di un sistema integrato di servizi e prestazioni socio-assistenziali, socio-sanitarie e sanitarie.

“La figura dell’Infermiere di Comunità – prosegue Marchesi – si inserisce, quindi, a pieno titolo nelle politiche di welfare generativo collaborando con gli altri attori del territorio, promuovendo la co-costruzione di uno stato del benessere che sia in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.”

La presenza dell’Infermiere di Comunità, in rete con gli altri operatori coinvolti, faciliterà il monitoraggio del rientro al domicilio limitando, per quanto possibile, le eventuali ricadute e gli accessi al pronto soccorso. Inoltre la lettura precoce di situazioni di fragilità limiterà la tendenza generativa della vulnerabilità sociale: l’ascolto precoce, la tutela della fragilità permette alle persone sole di sentire meno la solitudine e di poter essere più attive e partecipative nella comunità.

L’attività e l’intervento dell’Infermiere saranno gratuiti. Dove trovare l’Infermiere di Comunità? L’Infermiere di Comunità opera nei quartieri di: Boccaleone, Borgo Palazzo, Celadina, Grumello, Longuelo, Malpensata, S. Colombano, S. Tomaso de Calvi, S. Caterina e nel Comune di Ponteranica.

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