Almenno San Salvatore, le chiese di San Nicola e San Giorgio ”sorridono”: gli interventi

Un anno positivo quello appena passato per le due storiche chiese di San Nicola e di San Giorgio ad Almenno San Salvatore. Ecco, di seguito, nel dettaglio, le iniziative che le hanno viste protagoniste.
12 Gennaio 2018

Un anno positivo quello appena passato per le due storiche chiese di San Nicola e di San Giorgio ad Almenno San Salvatore. Ecco, di seguito, nel dettaglio, le iniziative che le hanno viste protagoniste.

Chiesa di San Nicola: oltre 130mila per tre interventi

Fondi in arrivo per il restauro della chiesa di San Nicola. A seguito dell’ottimo risultato ottenuto al censimento Fai «I luoghi del cuore» (6° posto in Italia) è stato infatti elaborato un articolato progetto di restauro che ha ottenuto un contributo dal Fai del valore di 30 mila euro. La chiesa di San Nicola rientra quindi tra i 24 i luoghi in Italia per i quali il Fondo Ambiente Italiano ha concesso un contributo riconoscendo il valore sia del monumento che del progetto.

“La collaborazione avviata con il FAI due anni fa ha permesso di uscire da una dimensione locale di salvaguardia e manutenzione del complesso caro agli almennesi e di dare visibilità addirittura a
livello nazionale delle necessità di intervento 
– sottolinea l’assessore al Turismo e alla Cultura, Stefano De Sanctis -. È stato possibile raccogliere fondi per un valore complessivo superiore ai 130
mila euro
e in prima linea c’è il Comitato San Nicola che da sempre ha cura, insieme alla famiglia Lurani, della chiesa e che ha stanziato un impegno di 30.000 euro provenienti dalle attività di
autofinanziamento, come la Festa di San Nicola e non solo. Le aziende Artemide e Ossidazione Anodica hanno poi stanziato rispettivamente 32 mila e 38 mila euro. Si aggiungono poi 3 mila euro della famiglia Lurani Cernuschi, 3 mila euro del Rotary Bergamo Ovest e mille euro del Comune di Almenno San Salvatore”.

Questa somma verrà impiegata per tre interventi distinti: il restauro delle formelle del soffitto, il restauro del campanile e del castello delle campane danneggiati dai fulmini e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione. 

“Il contributo del Fai permette di intervenire sulle prime due campate – prosegue l’assessore De Sanctis -. Per intervenire su tutto il soffitto si stima un impegno aggiuntivo di 60 mila euro e sarebbe
opportuno intervenire una sola volta considerato il costo dell’impalcatura. Inoltre contestualmente si potrebbero recuperare le decorazioni delle arcate trattate a calce ai tempi della peste”.

Adotta una formella – Per l’occasione verrà lanciata anche una campagna di raccolta “Adotta una formella” alla quale l’amministrazione invita i cittadini ad aderire. Nei prossimi mesi verrà ufficializzata la campagna con tutti i dettagli per la partecipazione.

Chiesa di San Giorgio: ok per il vincolo di inedificabilità

Passi avanti per la tutela dell’area di San Giorgio. Quest’autunno è infatti arrivata dalla Soprintendenza la notizia positiva della conclusione dell’iter per l’apposizione del vincolo di inedificabilità per un’ampia area intorno alla chiesa di San Giorgio. “Tutti i proprietari dei mappali interessati sono stati informati direttamente dalla Soprintendenza del nuovo decreto – conferma l’assessore all’Ambiente, Stefano De Sanctis -. La richiesta di perimetrazione dell'area di salvaguardia risale al 2011, quando il Comitato Lemine con il sostegno di Italia Nostra, chiese alla Soprintendenza
forme di tutela sovracomunali per l’area e abbiamo inserito nel Pgt, approvato e pubblicato nel 2015, la previsione sull’area di un parco pubblico con possibilità di acquisizione dei terreni da parte
del comune”.

Il vincolo indiretto stabilito dalla Sovrintendenza ha l'obiettivo di mantenere l’area intorno alla chiesa libera da costruzioni e coltivata o mantenuta a prato, mantenere le visuali panoramiche,
non mutare le caratteristiche dei percorsi ad uso pedonale e curare la conservazione delle murature in ciottoli.

“In questo modo si garantisce per il futuro la salvaguardia di questo importante monumento romanico – prosegue l’assessore -. Il decreto consente limitati interventi di edificazione a ovest dell’area sui terreni di proprietà della Fondazione Rota e a sud dell’area per la formazione di autorimesse per la Pubblica Assistenza Croce Azzurra. Si è giunti al risultato positivo grazie al buon dialogo tra amministrazione comunale e Soprintendenza. Dovranno proseguire ora le azioni di valorizzazione delle aree agricole e naturali di pregio che fanno da cornice ai preziosi monumenti del Lemine. Il Pgt ha in previsione l’istituzione del Parco del Romanico: un sistema di aree verdi e percorsi di mobilità dolce che collegano le 4 chiese del territorio”.

 

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