Anno nero per l’apicoltura bergamasca: -60% di miele rispetto al 2018

In provincia di Bergamo una perdita generale del 60% rispetto agli anni precedenti che pure non erano stati anni di grandi produzioni. Colpa di clima anomalo e miele d'importazione.
14 Dicembre 2019

“L’annata 2019 per il settore apistico è stata la più critica e problematica di sempre a causa dell’andamento climatico anomalo, pertanto è particolarmente significativo e lungimirante il fondo di 100.000 euro stanziato dalla Camera la Camera di Commercio di Bergamo per le micro, piccole e medie imprese del settore a livello provinciale”. Così Coldiretti Bergamo commenta l’intervento camerale destinato all’apicoltura messa a dura prova da variazioni ambientali e climatiche che hanno comportato drastici cali della produzione, cui si sta sommando la concorrenza del miele d'importazione.

“Al caldo e alla siccità nei primi mesi primaverili – spiega Coldiretti Bergamo – sono seguite copiose precipitazioni che, unitamente a diversi cali termici e episodi di maltempo, hanno compromesso le fioriture, un insieme di condizioni che hanno fatto soffrire le api influenzando negativamente la produzione di miele”.

In provincia di Bergamo l’indebolimento delle famiglie di api ha portato ad una perdita del 90 % del miele di acacia, con la conseguenza che anche nel periodo estivo, vista la debolezza degli sciami, vi è stato un calo per le produzioni di millefiori, di castagno e di miele di montagna complessivamente del 20%. La stagione ha visto quindi una perdita generale del 60% rispetto agli anni precedenti che pure non erano stati anni di grandi produzioni. Nel comparto apistico bergamasco si contano 18.000 alveari curati da circa 700 allevatori, di cui poco meno di un centinaio sono apicoltori professionali.

“In un quadro così fortemente critico – conclude Coldiretti Bergamo – l’intervento della Camera di Commercio rappresenta una boccata di ossigeno per le imprese coinvolte e un segno di attenzione per il futuro di un settore così strategico non solo per l’agricoltura ma per l’intero pianeta in quanto le api sono un indicatore sensibile dello stato di salute dell’equilibrio naturale globale e della biodiversità, con la nostra alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l’80% circa”.

Gli apicoltori interessati al bando camerale possono rivolgersi agli uffici di Coldiretti Bergamo per avere ulteriori informazioni e per l’assistenza nella compilazione della domanda.

 

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