Atalanta-Fiorentina 2-2: rimonta al 95′ firmata Castagne

È sempre un’Atalanta al cardiopalma: contro la Fiorentina va in scena un’altra partita pazza e, come avvenuto sette giorni fa a Genova, la Dea la raddrizza all’ultimo secondo.
23 Settembre 2019

È sempre un’Atalanta al cardiopalma: contro la Fiorentina va in scena un’altra partita pazza e, come avvenuto sette giorni fa a Genova, la Dea la raddrizza all’ultimo secondo. Un match che, per almeno 80 minuti ha avuto il sapore della beffa. Al Tardini (ultima “trasferta casalinga” forzata) i bergamaschi creano di più, mantengono per lunghi periodi il possesso del pallone, ma non riescono a trovare la via della rete. I Viola, invece, sfruttano al massimo le occasioni concesse dai padroni di casa, calando però vistosamente a un quarto d’ora dalla fine. 

Per risollevare la testa dopo Zagabria, Gasperini lancia dal primo minuto Malinovsky affianco a De Roon, in avanti spazio al duo colombiano Zapata-Muriel, con Pasalic trequartista. Montella, reduce da un ottimo pareggio casalingo con la Juventus, conferma Castrovilli titolare, davanti agiscono Chiesa e Ribery. l’avvio della gara è bilanciato, con la Viola ben contenuta dalla retroguardia orobica: Masiello, in particolare, marca come un’ombra Ribéry, seguendo il francese in ogni zona del campo. Il primo squillo è di Luis Muriel, la sua conclusione dal limite non impensierisce Dragowski. 

Al minuto 24, la Fiorentina si affaccia in avanti e ottiene un corner. Il pallone viene crossato in mezzo, la difesa atalantina respinge su Chiesa, il numero 25 calcia da fuori. Il tiro, piuttosto innocuo, viene deviato da Palomino, che mette fuori causa Gollini con il più classico degli autogol. Viola avanti alla prima occasione. La Dea non si scompone, dopo soli 60 secondi dal gol subito ecco l’opportunità per Zapata: il colombiano sfrutta un errato retropassaggio di Milenkovic, ma la sua conclusione da posizione favorevole termina larga. L’Atalanta occupa stabilmente la metà campo avversaria, grazie anche ad un ispiratissimo Malinovsky. L’ucraino si muove benissimo sulla trequarti e pesca Muriel, la conclusione del numero 9 coglie il palo esterno. Alla fine della prima frazione, la Dea è sotto nonostante la buona prova fornita. 

Per provare a recuperare, al minuto 57 della ripresa Gasperini inserisce Gomez e Ilicic al posto di Muriel e Masiello. Orobici che passano alla difesa a 4, con Pasalic interno di centrocampo e Malinovsky a sostegno del tridente d’attacco. Nonostante gli sforzi dei bergamaschi, la partita non svolta, anzi. Palomino, ultimo uomo, controlla male un pallone apparentemente facile, Chiesa glielo strappa, si invola sulla fascia e mette in mezzo un cioccolatino. Ribéry lo scarta con tiro al volo. Al 65^ è raddoppio della Fiorentina, brava a sfruttare al massimo le proprie chance; per Palomino, un errore sanguinoso.

La beffa, per l’Atalanta, pare davvero dietro l’angolo. Nonostante abbia tenuto il pallino del gioco per ampi tratti della partita, la squadra bergamasca si ritrova sotto di due reti. L’unica opzione è attaccare a testa bassa, ma la difesa fiorentina sembra reggere: Castrovilli mura la conclusione di Ilicic, perfettamente imbeccato da Malinovsky. A sei minuti dalla fine, Gomez pennella in mezzo per Ilicic. Lo sloveno controlla di petto e, in caduta, manda il pallone in fondo al sacco con un mancino chirurgico. Primo gol in campionato per il fantasista sloveno e partita riaperta. Gasperini gioca il tutto per tutto, dentro Arana per Gosens, autore di un’ottima prova. Il forcing della Dea costringe la Fiorentina nella propria area di rigore. Proprio qui, al 90’ De Roon fa sponda per Pasalic, il croato mette in porta il pallone del 2 a 2. La gioia del Tardini ha però vita breve. Orsato controlla l’azione al VAR e annulla la rete per fallo di mano di De Roon. Decisione corretta, anche se sull’olandese sembra esserci il fallo di un difensore viola. La speranza è l’ultima a morire, esattamente come la Dea. Letteralmente all’ultimo dei 5’ di recupero, i bergamaschi guadagnano un corner, in area sale anche Gollini. Il traversone di Gomez viene allontanato al limite, Castagne si coordina e calcia al volo di destro: palla all’angolino e pareggio acciuffato allo scadere. Per gli undicimila tifosi arrivati a Parma, è festa. 

Un risultato nel complesso giusto. L’Atalanta ha mantenuto il controllo delle operazioni per tutta la partita, venendo beffata nelle uniche occasioni concesse agli avversari. La Dea ha effettuato, nella metà campo avversaria, il triplo dei passaggi riusciti ai Viola nella stessa porzione di campo. Il dato del possesso palla è eloquente: 63,6 % per la Dea, con esattamente il doppio dei passaggi riusciti, 479 contro i 237 della Fiorentina. Alla fine, decisivi sono risultati i contributi di Ilicic e Gomez, anche se non può mancare una menzione speciale per Ruslan Malinovsky, un vero talento in mezzo al campo. In ombra Zapata, ben contenuto, e Muriel. Anche la difesa non ha agito male: 8 gol subiti in 4 partite, però, sono davvero troppi, soprattutto se arrivano sulle uniche occasioni create dagli avversari.

Per la Dea non c’è un attimo di riposo. Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 25, ore 19. Si va in scena all’Olimpico contro la Roma, un altro test importante per una squadra che ha dimostrato, fin qui, una forza d’animo davvero impareggiabile. 

(Fonte Immagine: LaPresse)

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