Atalanta-Juventus 3-0, travolti i bianconeri in Coppa Italia

Ha il sapore dell'impresa il 3-0 rifilato ieri, mercoledì 30 gennaio 2019, dall'Atalanta alla Juventus nel quarto di finale in gara unica della Coppa Italia.
31 Gennaio 2019

Una serata destinata ad entrare nella storia, una vittoria da grande Signora del calcio. Ha il sapore dell'impresa il 3-0 rifilato ieri, mercoledì 30 gennaio 2019, dall'Atalanta alla Juventus nel quarto di finale in gara unica della Coppa Italia. Gli uomini di Gasperini hanno annichilito la “banda del buco” bianconera, che ha perso in maniera imbarazzante partita, contrasti, possesso palla e confronto fisico.

Allo stadio di Bergamo c'è il clima delle grandi occasioni, con poco meno di 20.000 spettatori e coreografie, in Nord e in Sud, degne di una notte da ricordare. Gasperini recupera Freuler in mediana e conferma Palomino in difesa. L'argentino finirà la serata lasciando il campo a Masiello, raccogliendo una standing ovation dei tifosi complice un doppio dribbling circense ai danni degli allibiti miliardari juventini.

Allegri (espulso per proteste dopo il secondo gol) prova ad arginare l'onda nerazzurra con un centrocampo muscolare: fuori Pjanic e dentro Betancour, Matuidi e Kedhira. Nonostante il trio davanti formato da Dybala, Ronaldo e Bernardeschi, i reparti della nobildonna bianconera appaiono scollegati e privi di fantasia. L' Atalanta, invece, cresce e stordisce gli avversari con una girandola di movimenti che portano Gomez all'ubiquità in mediana e in attacco,  Castagne ad entrare “dentro il campo” dalla fascia con rara efficacia e Zapata ad essere uno e trino in area, sulla trequarti e, se necessario, anche in difesa.

A dare il via alle danze è alla fin fine il doppio simultaneo infortunio di Ilicic e Chiellini, costretti a lasciare il posto a Pasalic e Cancelo. Allegri  porta De Sciglio al centro con Rugani, e per la Juve è notte fonda. Attorno al 38', in un minuto, il doppio vantaggio atalantino, firmato da Castagne e Zapata che sfondano al centro con determinazione, qualità di dribbling e potenza di tiro. La risposta della Juve è solo e soltanto in un paio di punizioni dal limite che Ronaldo scarica impotente sulla barriera.

Nella ripresa la Juve inserisce anche Douglas Costa e Pjanic, ma ottiene solo uno sterile possesso palla ed una serie di cross che vedono Berisha tranquillo e determinato signore dell'area. Il terzo gol è la consacrazione di Zapata sotto la Nord, complice uno sciagurato retropassaggio bianconero. Il resto è gloria, con occhi scintillanti in campo e sulle tribune, i social inondati di salace ironia ed un pubblico atalantino che fa un tutt'uno con Gasperini, Percassi ed i suoi campioni.

L'Atalanta non conquista “solo” un quarto di finale, ma ottiene un quarto di nobiltà. La Signora del calcio abita a Bergamo, chiamatela Dea. La Fiorentina (avversaria in semifinale) è ampiamente avvisata.

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