Atalanta ko con onore, il Napoli passa con Milik

Una sconfitta amara, arrivata al termine di una gara vibrante e giocata a viso aperto.
4 Dicembre 2018

Una sconfitta amara, arrivata al termine di una gara vibrante e giocata a viso aperto. L'Atalanta perde 2-1 contro il Napoli secondo in classifica, ma conferma di poter ambire anche ai traguardi europei.  Al via Gasperini non riserva particolari sorprese nell'undici titolare inserendo Mancini al centro della difesa e spostando Palomino al posto dell'infortunato Toloi, mentre in avanti prende posto e ruolo dello squalificato Ilicic, di cui si avverte non poco l'assenza nelle transizioni dalla fascia al centro.

In apertura nemmeno il tempo di ammirare la bella coreografia della Nord ed il ricordo con minuto di silenzio di Flemming Nielsen e del medico sociale Bordoni recentemente scomparsi, che il Napoli è in vantaggio. Insigne si invola sulla destra al limite del fuorigioco (Hateboer rimane troppo basso) e lancia nello spazio Ruiz che folgora Berisha. Lo stesso Ruiz ha più tardi l'occasionissima per il raddoppio, ma abortisce un colpo sotto che grazia Berisha. L'Atalanta occupa militarmente il centrocampo isolando Hamsik, ma fatica a dar profondità alle offensive, nonostante il gran prodigarsi di Zapata e il piglio di Freuler.

La ripresa inizia con i fuochi d'artificio: quelli colorati fuori dallo stadio e quelli in campo, con due grosse occasioni nello spazio di un minuto. Prima Freuler batte a rete da dentro l'area, dopo ottimo slalom di Zapata, e Mario Rui devia a Ospina battuto; poi lo stesso Freuler salva su Ruiz lanciato a rete da una micidiale verticalizzazione Insigne-Mertens. L'Atalanta va in positiva trance agonistica e ottiene il pari meritato, con tocco sottomisura di Zapata su assist di testa di Hateboer. Il colombiano stoppa di sinistro e tira di destro da bomber di razza. La partita continua su ritmi alti, con fiammate in ripartenza del Napoli e verticali improvvise dell'Atalanta in cui si distingue Rigoni. L'argentino esce poi fra gli applausi, sostituito da Valzania. Ancelotti inserisce Zielinski e Hysaj per premere sull'acceleratore, ma poco prima del doppio cambio è Papu Gomez a non trovare il tocco a due passi dal palo alla destra di Ospina. 

Quando la partita sembra incanalarsi su un probabile pareggio, ecco la mossa giusta di Ancelotti, che inserisce Milik al posto di un Mertens a corrente alternata. Il polacco ripaga la fiducia dell'allenatore e fredda Berisha con un controllo-tiro in corsa di pregevolissima fattura. Un colpo mortale per la Dea, che poco prima aveva rischiato di mettere il Papu solo davanti alla porta, messo fuori traiettoria da un tocco all'ultimo di Allan, fra i migliori del Napoli insieme al possente Koulibaly e all'onnipresente Mario Rui. L'ingresso di Tuminello per Mancini è utile per un ultimo assalto dell'instancabile Zapata, il cui cross verso l'ex romanista viene ancora una volta intercettato da Mario Rui. È sconfitta onorevole, a Udine ci sarà modo di rifarsi.

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