Atalanta perfetta, Roma travolta all’Olimpico

L'Atalanta asfalta la Roma all'Olimpico con un perentorio 0-2 che matura negli ultimi venti minuti, quando i giallorossi vanno in debito di ossigeno e l'Atalanta maramaldeggia nella metà campo avversaria.
25 Settembre 2019

La differenza l'ha fatta Clusone, un mese di luglio speso a preparare l'ennesima stagione memorabile. L'Atalanta asfalta la Roma all'Olimpico con un perentorio 0-2 che matura negli ultimi venti minuti, quando i giallorossi vanno in debito di ossigeno e l'Atalanta maramaldeggia nella metà campo avversaria, concretizzando un'evidente supremazia con le reti di Zapata e De Roon.

Gasperini in apertura sceglie il necessario turnover, lasciando a riposo Zapata e l'indisposto Muriel per dare spazio al trio leggero formato da Ilicic e Gomez con Malinowskyi a supporto. In mediana usato sicuro con Freuler e De Roon, Castagne ed Hateboer cursori laterali, con il primo piú difensivo e l'olandese più arrembante. Novità in difesa, dove il turno di riposo tocca a Masiello e Djimsiti, sostituiti da Kjaer (all'esordio assoluto) e Palomino.

La partita è piacevole, con continui capovolgimenti di fronte. L'Atalanta si fa preferire nelle geometrie con Gomez ed Ilicic, Malinowskyi ci mette gamba e grinta, ma a mancare sono l'ultimo passaggio (vedi alla voce Hateboer) e soprattutto la presenza in area. La Roma viene aggredita alta (sempre in difficoltà il portiere nel giocare il rilancio) e si affida ad alcuni solisti (Pellegrini e Spinazzola in particolare) con Dzeko francobollato sino a metà campo da Kjaer.

Non vi sono occasioni clamorose, se non il tiro di Dzeko al 31' che calcia libero da dentro l'area trovando una magistrale risposta di Gollini, disteso in tuffo alla sua sinistra. L'impressione è che il risultato possa sbloccarsi da un momento all'altro, ma sino al riposo non cambia nulla. Nella ripresa il refrain è lo stesso, ma la Roma di infrange contro un Gollini monumentale ed un Toloi da Oscar, che salva in scivolata sull'unico spunto di Zaniolo, il peggiore in campo insieme ad un Cristante non pervenuto.

La Roma si spegne atleticamente come una candela e Gasperini decide di far saltare il banco. Entra Zapata e…Segna di prepotenza, defilato sinistra. La disperazione romanista (dentro anche Kalinic e Mykhitarian) sortisce mischie insidiose, ma nelle praterie difensive passeggiano Zapata e un inesauribile Hateboer. Insieme confezionano un palo clamoroso del colombiano, prima che De Roon grazie ad una spizzata di Pasalic (subentrato a Gomez) chiuda il conto. Siamo solo all'inizio, ma tre vittorie in altrettante trasferte non arrivano per caso. Zagabria è davvero lontana, ora nel mirino ci sono Sassuolo e Shakthar. C'è davvero da divertirsi.

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