I numeri del contagio da coronavirus sembrerebbero in discesa. Un piccolo barlume di speranza si accende giorno dopo giorno per l'intera Italia, alla luce dei dati condivisi giornalmente dalla Protezione Civile: nella giornata di ieri, in bergamasca si registravano 137 nuovi casi – il numero più basso raggiunto dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Ma quando arriverà la quota zero contagi per il nostro paese? A dare una risposta l'Einaudi Institute for Economics and Finance, che ha riformulato i dati disponibili per realizzare alcune previsioni, le prime considerate attendibili.
In Lombardia, l'occhio del ciclone della diffusione di Covid-19 in Italia, la giornata clou con zero nuovi contagi dovrebbe arrivare a partire dal 22 aprile, mentre tutto il territorio nazionale dovrebbe essere “libero” fra il 5 e il 16 maggio – ovvero fra l'ipotesi “ottimistica” e l'assestamento – mentre il picco dovrebbe arrivare settimana prossima. Fra la seconda e la terza settimana di maggio, quindi, l'Italia potrebbe tirare un primo, grande sospiro di sollievo. L'ultima regione italiana, sempre secondo i dati, a “debellare” la minaccia dovrebbe essere la Toscana, il 5 maggio.
Le proiezioni – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera – si basano sui dati forniti giornalmente dalla Protezione Civile. Il calcolo dipende, comunque, sempre da alcuni valori di mezzo e dalla presa in considerazione anche di eventuali valori estremi oppure eccezionali. Se la Toscana chiude il giro, per le altre Regioni la strada parrebbe tutta in discesa: la prima a “liberarsi” dovrebbe essere il Trentino-Alto Adige il 6 aprile, seguito da Basilicata, Liguria e Umbria. Per il Veneto, la data sembrerebbe il 14 aprile, mentre l'Emilia-Romagna vedrà l'orizzonte di azzeramento il 28 aprile.
L'elenco non comprende tre regioni – Marche, Molise e Sardegna. Il motivo, come spiegato dagli esperti, risiede nel fatto che i dati disponibili non sono sufficienti per effettuare un'elaborazione accurata e attendibile. Di seguito, ecco l'elenco completo elaborato dall'Istituto:
(Fonte: Corriere della Sera)
Intanto Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, in un'intervista rilasciata a Sky ha paventato l'ipotesi di una proroga dei divieti fino a maggio. “Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile – ha dichiarato – Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta”. Occorreranno in ogni caso mesi perché tutte le attività possano ricominciare a regime.