Davide Astori, ad ucciderlo una malattia ‘invisibile’

Una malattia invisibile che i medici sportivi difficilmente avrebbero potuto diagnosticare ha ucciso Davide Astori.
19 Novembre 2018

Una malattia invisibile, che i medici sportivi difficilmente avrebbero potuto diagnosticare, ha ucciso Davide Astori. Questa la spiegazione indicata sull'ultima perizia richiesta dal procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, il quale ha voluto interpellare il massimo esperto mondiale di cardiomiopatia aritmogena (cardiopatia di cui soffriva Davide Astori), il professore Domenico Corrado dell'Università di Padova, per sapere se il calciatore poteva essere salvato. La risposta?  Molto difficilmente un medico avrebbe potuto accorgersi di questa anomalia.

Inoltre, dalle verifiche eseguite sulle ultime visite mediche di Astori (l'ultima risale a poco prima del decesso) non sono emersi particolari segnali che potevano far pensare ad una cardiomiopatia aritmogena. Succede nel 20% dei casi, infatti, che questa patologia non lascia alcuna indicazione chiara della sua presenza. Come nel caso di Astori, quindi.

La cardiomiopatia aritmogena, la stessa che ha colpito anche altri atleti professionisti come Piermario Morosini del Livorno o Antonio Puerta del Siviglia è una malattia ereditaria che colpisce circa un atleta su quattro di quelli scomparsi prematuramente, come riporta Corriere della Sera oggi. E l'attività sportiva – fanno sapere dell'Università di Padova, capofila mondiale nella ricerca di questa patologia – può addirittura moltiplicare per cinque il rischio di morte. 

Davide Astori, calciatore professionista della Fiorentina originario di San Pellegrino Terme e scomparso improvvisamente lo scorso 4 marzo in una camera di un albergo ad Udine, dove alloggiava con i compagni in vista della partita contro l'Udinese. 

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