Ecco il ‘Reddito di maternità’: ad Averara 1.000 euro al mese per le neo-mamme

Una interessante idea in alta Valle Brembana, per incentivare la popolazione a non abbandonare i nostri territori: 1.000 euro al mese per tre anni alle neo-mamme. I requisiti? Abitare ad Averara.
7 Febbraio 2020

Una interessante idea in alta Valle Brembana, per incentivare la popolazione a non abbandonare i nostri territori: 1.000 euro al mese per tre anni alle neo-mamme. I requisiti? Abitare ad Averara e dedicarsi esclusivamente al proprio figlio. Dal piccolo paesino di sole 182 anime arriva la rivoluzione, “Ripopoliamo la montagna” è il nome del progetto presentato dal consigliere comunale Fabio Annovazzi ed ora al vaglio del Consiglio comunale. Anche se la decisione sembra essere già stata presa.

Il Comune, come tanti altri in alta Valle, sta subendo un trend di crescita in negativo: lo scorso anno non c'è stato nessun nato, quando la media si aggirava dagli 1 ai 3 bambini. “In questi anni abbiamo fatto tante opere ed iniziative per il paese – ha spiegato il sindaco Mauro Egman a L'Eco di Bergamo – Ma spesso ci domandiamo chi beneficerà in futuro di quanto abbiamo fatto se, ormai, il trend del nostro paese è quello dell'abbandono. Poche famiglie, pochi giovani e bambini ma tanti anziani. […] Noi abbiamo già in corso il tradizionale bonus bebè di 500 euro per ogni figlio. Ma è evidente che questo non può invertire la tendenza. Stiamo lavorando ai dettagli, ma andiamo in quella direzione. Chiederemo una condivisione alla Regione, in quello che potrebbe diventare un progetto pilota”.

Tirando le somme, si tratta di 12 mila euro annui, netti privi di carichi fiscali o previdenziali. Fra le condizioni per ricevere il “Reddito di maternità”, sarà necessario non avere altri redditi oppure impegni lavorativi. La donna dovrà, quindi, dedicarsi esclusivamente al lavoro di mamma. Se la ricevente dovesse cambiare residenza, oppure in caso di certificata non presenza in paese, il bonus verrebbe interrotto. “L'iniziativa – ha concluso Fabio Annovazzi, ideatore – non vuole dare ad intendere che magicamente i problemi di spopolamento scompariranno, ma almeno crediamo che questo giovi a dare credibilità ad una politica che deve intervenire concretamente nei problemi reali delle famiglie e non essere sempre in perenne campagna elettorale”.

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