Il ritorno del Papa buono alla Cornabusa, don Alessandro Locatelli: ”un grande dono”

Tutta la Valle Imagna è in fermento. Domenica 27 maggio la salma di Santo Papa Giovanni XXIII arriverà al santuario naturale della Cornabusa, a Sant'Omobono Terme
21 Maggio 2018

Tutta la Valle Imagna è in fermento. Domenica 27 maggio la salma di Santo Papa Giovanni XXIII arriverà al santuario naturale della Cornabusa, a Cepino di Sant'Omobono Terme.

Un Papa che ha da sempre un forte legame con la piccola valle: prima di diventare Papa, infatti, l'allora Giuseppe Angelo Roncalli celebrò la sua ultima messa proprio alla Cornabusa. Un luogo a cui Papa Giovanni XXIII era particolarmente devoto; inoltre pochi sanno che la famiglia di Roncalli è originaria proprio della Valle Imagna, precisamente della località Roncaglia di Cepino (secondo altre fonti sarebbe invece la Roncaglia di Corna Imagna, sempre Valle Imagna).

“È un grande dono quello che abbiamo ricevuto da Papa Francesco e dal nostro Vescovo Francesco Beschi – spiega don Alessandro Locatelli, rettore del santuario – Quando si è saputo che il corpo di Papa Giovanni sarebbe arrivato a Bergamo subito ci siamo mossi nel richiedere una “tappa” alla Cornabusa, ma abbiamo ricevuto una doccia fredda: le indicazioni da Roma erano molto stringenti e non permettevano tappe ulteriori rispetto al Duomo e a Sotto il Monte. Invece poi si è aperto questo spiraglio di poter ospitare Papa Giovanni nel trasferimento da Città Alta a Sotto il Monte, e subito l’abbiamo colto con entusiasmo”.

“La tradizione cristiana ha sempre riconosciuto un valore nei segni “fisici” legati ai santi – prosegue don Alessandro -; questo non per scadere nella superstizione o nella magia ,rischi rispetto ai quali occorre sempre stare in guardia, ma per il fatto che le reliquie ci dicono che persone concrete, “in carne e ossa”, sono stati capaci di seguire Gesù, di vivere la propria fede con interezza. Noi rischiamo, mettendo sui piedistalli le statue dei santi, di allontanarli da noi, di pensarli come “super uomini e donne”, che non camminavano con i piedi per terra. Ritrovare la loro umanità, il loro essere “di carne” è importante. Questo vuol dire che anche noi possiamo vivere il Vangelo, possiamo ispirarci a Gesù per la nostra vita!”.

Papa Giovanni XXIII, le origini e un po' di storia

“Gli anni che ho passato qui – spiega don Alessandro Locatelli, che è anche parroco di Selino Basso e Cepino – mi hanno fatto un po’ conoscere la vita di Papa Giovanni e le sue origini. È evidente che il nome Roncalli deriva dal toponimo Roncaglia che ritroviamo in Valle Imagna. Stando alle sue indicazioni, contenute nelle sue agende, spesso lui ricollega la sua casata proprio alla Roncaglia vicina al Santuario. Ecco, per esempio, una sua nota del 13 agosto 1954, quando passò alcuni giorni al Santuario: 'Decisamente il punto preciso dei Roncalli che di qua discesero nel piano deve essere proprio qui a Cepino, località che di qua si vede, ed è detto di Piazzalongo: dunque sotto gli occhi della Cornabusa”.. 

“Sempre dalle sue agende (I primi anni della sua vita Papa Giovanni XXIII ha insegnato Storia ndr) un’altra nota che aveva scritto in vista di una prevista biografia: 'Il nome della famiglia Roncalli lo si trova nelle più antiche pagine della storia bergamasca, soprattutto nella Valle Imagna. Dalla Roncaglia di Cepino, nel XV secolo, scese a Sotto il Monte un Martino Roncalli, detto Maitino, che edificò la sua casa ai piedi di un poggio;essa fu chiamata subito Camaitino, e quel nome rimase”.

PROGRAMMA E INFO PRATICHE

Il passaggio del Santo Papa alla Cornabusa durerà però solo due ore: la salma giungerà in grotta verso le 15.30 (arrivando dall'Ospedale Papa Giovanni XXIII) e partirà poi verso Sotto il Monte alle ore 17.30 passando per Baccanello. Non verrà celebrata una messa, ma le due ore verranno vissute con una preghiera di sottofondo che accompagni i pellegrini nell'incontro con Papa Giovanni XXIII. Il percorso sarà tutto transennato e l'avvicinamento alla salma avverrà dalla mulattiera delle 7 cappelle dei Dolori di Maria. Inoltre non sarà possibile salire con i mezzi propri al Santuario già dal mattino e, per tutto il giorno, sarà attivo il servizio navetta, con i bus che si fermeranno all'inizio del grande parcheggio.

Le persone che hanno problemi di deambulazione saranno seguite da un nutrito gruppo di volontari con un tanto di carrozzelle. Non sarà nemmeno possibile arrivare al Santuario dalle mulattiere che scendono da Costa Imagna e arrivano da Mazzoleni, perché quelle rimangono come “valvola di sfogo” per l’uscita.

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