Maltempo, senza agricoltura montagna più fragile. A rischio frane il 91,3% dei Comuni bergamaschi

Coldiretti Bergamo: ''Il territorio montano è sempre più fragile, basta qualche acquazzone e subito si verificano frane e smottamenti''.
8 Giugno 2020

“Il territorio montano è sempre più fragile, basta qualche acquazzone e subito si verificano frane e smottamenti”. E’ quanto afferma Coldiretti Bergamo in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha messo in evidenza per l’ennesima volta il dissesto idrogeologico delle montagne bergamasche.

L’abbandono, la cementificazione e la mancanza di manutenzione – sottolinea Coldiretti Bergamo – si stanno rivelando deleteri per le nostre montagne e il risultato è che ormai sistematicamente, quando piove un po’ più del solito, il terreno cede, con pesanti disagi e gravi pericoli per la popolazione. Secondo l’Ispra, in provincia di Bergamo i Comuni con potenziale rischio idrogeologico medio alto sono il 91,3% del totale.

Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma, tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza all’estremizzazione degli eventi atmosferici, con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

In questa situazione – prosegue Coldiretti Bergamo – appare sempre più evidente l’importanza di sostenere l’agricoltura di montagna, un’attività dalla forte valenza strategica. Infatti un’agricoltura sostenibile e multifunzionale costituisce la spina dorsale delle nostre montagne, in quando incide direttamente sugli aspetti economici, sociali, culturali delle popolazioni residenti e sui fattori ecologici e morfologici dell’ambiente e del territorio.

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