No al ponte tra la provinciale degli Almenno e la Villa d’Almè-Dalmine: salva la Merletta di Almè

Lo sbocco alternativo della Valle Imagna, il controverso ponte tra la strada provinciale 175 degli Almenno e la Villa d'Almè-Dalmine, è stato rimosso dalla revisione del P.T.C.P. della Provincia. Una ''battaglia'' lunga 16 anni.
19 Maggio 2020

Lo sbocco alternativo della Valle Imagna, il controverso ponte tra la strada provinciale 175 degli Almenno e la Villa d'Almè-Dalmine, è stato rimosso dalla revisione del P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) pubblicato dalla Provincia di Bergamo in data 12 maggio ed indicato invece come semplice “itinerario di scenario”. Una “battaglia” lunga 16 anni, quando nel 2004 era stato inserito nel P.T.C.P. di allora come un viadotto di 500 metri stradale la cui costruzione avrebbe comportato non solo un pesante impatto sul territorio di Almè, ma anche la demolizione di case e capannoni della zona, oltre che la trasformazione dell'area verde della Merletta dove sorge ora l'agriturismo “La Merletta Inawakan” di Johnny Scolari.

Anche l'Amministrazione comunale di Almè, ora commissariata, si è sempre dimostrata contraria, prima guidata dall'ex sindaco Luciano Cornago e dal suo successore Massimo Bandera poi, entrambi accomunati dalla soddisfazione del risultato. Il passaggio sul Brembo, ora indicato come “itinerario di scenario”, non è stato del tutto eliminato: un viadotto, in futuro, dovrà passarci ma le modalità di realizzazione verranno rielaborate da zero con un nuovo studio di fattibilità apposito. La denominazione di itinerario di scenario, inoltre, ha permesso di eliminare quei vincoli che avrebbero impedito a case e aziende – le quali avrebbero dovuto subire una demolizione – di espandersi o ampliarsi.

Abbiamo vinto una battaglia importante – ha spiegato a L'Eco di Bergamo Jonathan Scolari della Merletta Inawakan, da sempre in prima linea contro l'opera – Ma la cosa più importante è che abbiamo salvato la Madre Terra grazie a persone che ne hanno compreso il valore”. Concorda anche Massimo Bandera: “È sicuramente un primo risultato molto importante. Ora si deve spingere per una maggiore tutela dell'area urbana fra il ponte di Briolo e quello di Clanezzo”. “È quello che volevamo – ha aggiunto Luciano CornagoE ci siamo riusciti con la prima revisione del P.T.C.P. per la quale voglio ringraziare i consiglieri provinciali del Pd che hanno votato a favore”.

A quando lo studio di fattibilità? A rispondere è il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Mauro Bonomelli. “Visti i costi che potrebbe avere non lo faremo tanto per fare – ha affermato – Ma solo quando ci sarà la possibilità di accedere ad appositi finanziamenti”. Per quanto riguarda il primo progetto del ponte, dunque, è ormai una vecchia storia.

(Fonte Immagine: Bergamo da Scoprire)

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