Più in alto delle aquile: l’Atalanta vola, battuta la Lazio in rimonta

Una vittoria al cardiopalma, contro una grande squadra e con testa e gambe fuori dal comune.
25 Giugno 2020

Una vittoria al cardiopalma, contro una grande squadra e con testa e gambe fuori dal comune. L'Atalanta rende pan per focaccia a Lotito, ribaltando due gol e meritando il plauso dell'Italia intera. Nell'undici iniziale dell'Atalanta guidata da Gritti (Gasperini è squalificato dopo l'espulsione contro il Sassuolo) ci sono solo due varianti sostanzialmente prevedibili: in difesa entra Toloi al posto di Caldara (con Palomino che si piazza centrale) e Malinowskyi che prende il posto sulla trequarti dello squalificato Pasalic.

Qualche assenza nella Lazio (vedi Lulic, Leiva e Felipe)  ma l'undici di Inzaghi mostra freschezza fisica (a riposo da più di tre mesi) negli uomini più temibili del pacchetto avanzato, quali Immobile, Correa, Lazzari e Milinkovic Savic. L'inizio è traumatico (e non è una novità) con un uno-due biancoceleste. Prima De Roon devia nella propria porta un diagonale da destra, poi un'incomprensione atalantina libera Milinkovic Savic al limite che pennella nel sette alla destra di Gollini.

Nemmeno il tempo di cominciare e l'Atalanta è sotto di due reti. Inutile un quasi gol di Zapata, fermato giustamente in fuorigioco con la partita sullo 0-0. La botta si sente e la manovra stenta a decollare, sia in precisione che in velocità. Gosens ed Hateboer non sono brillanti, Malinowskyi  gioca poco di prima e De Roon è molto impreciso. L'asse forte diventa quello Freuler- Gomez, che triangolano spesso al limite trovando sponda anche in Zampata  francobollato da Acerbi.

I nerazzurri ingranano dopo il ventesimo e crescono di tono e intesa. Malinowskyi scocca un bel sinistro dalla distanza, mentre Gomez impegna Strakosha dopo triangolo con Freuler, con Zapata che sbaglia il tap in. Al 38' arriva il meritato gol che riapre l'incontro. Palla difesa in area da Zapata  cross di Hatebier e incornata diagonale e perentoria di Gosens. La Lazio, sempre pericolosa nelle ripartenze  vede minate le sue certezze e la ripresa si annuncia interessante. In effetti il cambio tattico in difesa, con Toloi spostato a sinistra su Milinkovic Savic già a fine primo tempo, è la chiave di volta.

La Lazio non trova più la via della ripartenza, mentre l'Atalanta cresce a vista d'occhio. Due tiri da dentro l'area di Malinovskyi e Djimsiiti sono il preludio al gol del pari, che arriva con una sassata di Malinowskyi che emula e migliora Milinkovic e batte Strakosha. In campo la Lazio scompare e Gritti gioca anche la carta Ilicic.

Lo sloveno al primo affondo si beve mezza difesa e serve a Muriel (entrato al posto di Zapata) un pallone sontuoso, salvato all'ultimo da Acerbi. Sul corner arriva il gol vittoria di Palomino, che insacca di testa sul secondo palo.

È la rivincita migliore dopo l'andata e i due rigori generosi allora concessi alla Lazio, uno dei quali proprio per fallo di Palomino.  Il finale non è per cuori deboli, con Lazio arrembante ma evanescente ed Atalanta in contropiede a sprecare occasioni monumentali con Gomez e Muruel. Finisce 3-2, con l'Atalanta che prende di mira il podio e mantiene il +6 (che è un +7) sula Roma al quinto posto. E abbiamo appena ricominciato.

Ultime Notizie

X
X
linkcross