Rifugio Merelli al Coca, locale invernale invaso dai rifiuti

È un fatto increscioso e incivile, quello avvenuto in questi giorni presso il locale invernale del Rifugio Merelli al Coca di Valbondione.
24 Gennaio 2019

È un fatto increscioso e incivile, quello avvenuto in questi giorni presso il locale invernale del Rifugio Merelli al Coca di Valbondione: questa la denuncia social del presidente del Gruppo alpinisti nembresi Ennio Spiranelli, che in un post su Facebook ha raccontato la pessima esperienza vissuta recentemente in alta quota.

Uno scempio di bottiglie vuote, lattine di prodotti, confezioni di insaccati, magliette maleodoranti e, ancora, coperte aggrovigliate, pavimenti sporchi e il lavandino usato come deposito. Questo è lo “spettacolo” che l'alpinista si è trovato di fronte una volta messo piede nel locale invernale.

“Prima di chiudere la porta dietro di me, ho sempre pensato all'escursionista in difficoltà – spiega Spiranelli – alla sua fortuna di poter usufruire di un locale accogliente ed è per questo che il mio disappunto è stato enorme.” Centinaia i commenti da altri utenti che hanno vissuto la stessa problematica in prima persona.

La recente mancanza di nevicate con temperature decisamente elevate per il periodo ha favorito una presenza maggiore di escursionisti sulle nostre Orobie, che decidono di raggiungere l'alta quota per attività che richiedono una certa preparazione tecnica e atletica come, ad esempio, conquistare la vetta alle prime luci dell'alba. Per cui non è raro che chi risale la montagna decida di passare la notte in quota, usufruendo così di quello spazio che i rifugi lasciano aperto a disposizione di chiunque e che andrebbe sempre rispettato.

Ad intervenire sulla vicenda anche il presidente del CAI di Bergamo, Paolo Valoti, che ha commentato dicendosi dispiaciuto e specificando che – fino ad ora – si tratta di un caso isolato. L'obiettivo della sezione del CAI è quello di mantenere aperti questi locali in modo che siano punti di appoggio e forniti di attrezzature ed oggetti essenziali come letti, materassi e coperte oltre che di un telefono per poter contattare i servizi di emergenza, per cui “È essenziale che chi utilizzi questi spazi aiuti a conservarli con comportamenti civili, responsabili ed educati”, ha dichiarato il presidente Valoti a L'Eco di Bergamo.

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