Servizi sociali, in Bergamasca 25 mila persone assistite dalle UTES in una settimana

Sono settimane di intensa attività a favore della popolazione per le quattordici Utes, le Unità Territoriali Emergenza Sociale.
5 Maggio 2020

Sono settimane di intensa attività a favore della popolazione per le quattordici Utes, le Unità Territoriali Emergenza Sociale (qua spiegato cosa sono nell'intervista a Brioschi) attivate dagli Ambiti Territoriali dei Comuni in collaborazione con l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, per rispondere ai bisogni delle persone, soprattutto di quelle che non dispongono di reti familiari o amicali in grado di garantire loro supporto e aiuto.

Le UTES, che fanno parte del sistema Ugoretec di ATS Bergamo, ovvero l’Unità di Governo delle Reti Territoriali Covid, in questo momento in cui all’emergenza sanitaria si connette anche l’emergenza sociale, rispondono ai bisogni delle persone, soprattutto quelle più fragili, grazie ad una stretta collaborazione con il Terzo Settore e il Volontariato. Le attività svolte dalle UTES sono organizzate in tre macro aree: informazioni al cittadino, sostegno alla fragilità e gestione della logistica.

Qualche dato, oltre al numero delle ore di attività spese a favore della collettività, può aiutare a farsi un’idea del bisogno cui si cerca di rispondere ogni settimana (i dati seguenti sono riferiti all’attività svolta dal 20 al 26 aprile):

  • rispetto al servizio di informazioni, sono stati 10.200 i cittadini che si sono rivolti alle Utes, per un impegno di 3.800 ore dedicate al riscontro sui diversi problemi segnalati e alle risposte in merito alle informazioni richieste;
  • per il sostegno alla fragilità, 9.750 persone hanno ricevuto consegne a domicilio di pasti (1.600), spesa (4.200), farmaci (2.150) e altre tipologie di prodotti (1.800); 2.600 cittadini fragili hanno ricevuto ascolto, supporto, orientamento e consulenza sui bisogni e rispetto ai servizi; 1.785 circa i disabili assistiti e supportati a distanza. 121 i cittadini che hanno richiesto un supporto psicologico; sono inoltre state gestite dalle Utes le dimissioni da strutture ospedaliere di 40 persone, connesse all’attivazione dei servizi necessari al loro rientro. Per 712 persone è inoltre attivo il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD): a tutto questo, operatori e volontari hanno dedicato il loro impegno e 8.200 ore di attività,
  • ultima, ma non per importanza, la gestione della logistica: 165.000 Dispositivi di Protezione Individuale sono stati distribuiti dalle Unità Territoriali Emergenza Sociale (principalmente mascherine e guanti) alla rete dei Comuni, senza contare le 1.137 ore servite ad operatori e volontari per lo svolgimento delle attività (gestione automezzi, attrezzature, reperibilità 24h…) nei diversi territori.

“Come si evidenzia dai dati, il “sociale” sta affrontando ancora una fase emergenziale di attenzione ai bisogni primari delle persone. Contemporaneamente si sta cercando di organizzare una risposta più strutturata per la completa ripresa dei servizi per i soggetti fragili (minori, disabili psichici e fisici, anziani, vittime di violenza…) e le loro famiglie, la cui sofferenza, se possibile, in questo periodo è ancor più acuta a causa dalla percezione della solitudine, con la sensazione amara di essere, ancora una volta, ai margini – commenta Iorio Riva, sociologo dirigente dell’Ufficio Sindaci di ATS Bergamo, incaricato di coordinare le Unità Territoriali – Questo, vorrei sottolinearlo, nonostante l’abnegazione e il lavoro quotidiano assicurati, dall’inizio dell’emergenza, nelle comunità locali, alle persone fragili dagli operatori sanitari e sociali dell’ATS, dell’ASST, dei Comuni, della Cooperazione sociale, delle Fondazioni  e delle associazioni di volontariato”.

“Prosegue l'importante lavoro nel territorio delle UTES – dichiara Marcella Messina, Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci – I numeri esprimono solo parzialmente i bisogni emergenti delle persone, così come silente ai più è l'importante lavoro di costruzioni di alleanze e parternship nei territori, dove la diversità diviene ricchezza nella prossimità degli interventi e nella conoscenza reale delle situazioni.  Il Consiglio di Rappresentanza e i Presidenti delle Assemblee dei Sindaci degli Ambiti Territoriali in questa complessa rete di relazioni, che cerca di rispondere ai bisogni delle famiglie intrecciando in rete il lavoro di “cura” professionale degli Ambiti Territoriali e dei Comuni, della cooperazione sociale, dell'associazionismo e del volontariato, garantiscono in collaborazione con l'ATS e la Fondazione della Comunità Bergamasca la necessaria infrastruttura istituzionale di raccolta dei bisogni e di promozione degli interventi”. 

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