Andrea Salvi, il talento berbennese del twirling

Ha alzato la coppa al cielo come Campione Europeo di twirling in categoria senior soltanto qualche mese fa, e ora è determinato più che mai a conquistare anche il titolo mondiale. Stiamo parlando di Andrea Salvi, 18enne di Berbenno.
15 Ottobre 2019

Ha alzato la coppa al cielo come Campione Europeo di twirling in categoria senior soltanto qualche mese fa, insieme a Berbenno – suo paese d'origine – e Val Brembilla che lo ha 'adottato' e ora è determinato più che mai a conquistare anche il titolo mondiale. Stiamo parlando di Andrea Salvi, 18enne (19 anni a dicembre), campione valdimagnino nella disciplina del twirling, uno sport per alcuni aspetti simile alla ginnastica ritmica ed artistica, ma che si caratterizza per l'uso di un “bastone”.

Andrea, diplomato all'Istituto Aeronautico e da poco entrato all'Università, si è avvicinato a questo particolare ed inconsueto sport da piccolo seguendo le orme della sorella, che per prima è entrata a far parte del gruppo di twirling brembillese. “Ho provato la disciplina, mi è piaciuta e mi sono trovato bene – racconta il giovane – Mia sorella nel frattempo ha preso un altro percorso, mentre io sono rimasto. Ormai sono quasi 10 anni”.

La sua giovane carriera è costellata di successi, nazionali ed internazionali nelle categorie junior e senior, frutto di duro lavoro, tanti allenamenti e sacrifici. Il primo titolo europeo arriva nel 2013 in singolo, anno in cui entra anche a far parte del team nazionale. Seguono numerose altre importanti vittorie in diversi paesi europei, fra cui Olanda e Belgio, mentre nel 2015 arriva il primo titolo mondiale nella categoria junior individuale e nel 2016 i primi europei con la squadra nella categoria senior.

Il cambio di categoria individuale è, invece, avvenuto quest'anno – inaugurato ad aprile con la conquista di due titoli europei. “Non ho riscontrato particolari difficoltà, anche se sicuramente l'anno prossimo il mondiale da senior sarà molto più impegnativo” afferma Andrea. Quando si gareggia a livello nazionale ed internazionale, si sa, le difficoltà sembrano sempre moltiplicarsi: è importante mantenere un certo equilibrio che sproni a non arrendersi e a continuare per la propria strada, esattamente come Andrea è riuscito a fare in questi anni di disciplina.

Le difficoltà sono molteplici – spiega – Riuscire ad organizzarsi è importantissimo, saper coordinare l'allenamento con lo studio è molto difficile, oltre che gestire la stanchezza: il tempo a disposizione, purtroppo, è sempre poco. C'è bisogno anche di un allenamento costante per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo, altrimenti è impossibile riuscire ad ottenere quello che vuoi”.

Ma Andrea, ha mai pensato di mollare? “Ogni tanto, quando fai davvero fatica non sempre va tutto bene, ci sono dei momenti no. Ma alla fine, quello per cui ti alleni è anche quello che ti piace fare ed è importante tenere duro – afferma il 18enne – Poi nulla è eterno, i giovanissimi crescono in fretta, il giro va avanti ed arriverà un punto dove finisci: non sto dicendo che a 18 anni devi smettere, anzi, questo è il mio momento e va bene così. Un anno per volta”.

Alle difficoltà e ai sacrifici si antepone però una realtà meravigliosa, quella che nasce dalla gioia per ciò che fai e per cui ti impegni giornalmente, sfruttando ore di allenamenti. “Mi piace questo sport, è bello sentire tutti i tipi di emozioni mentre fai, è bello vedere che a volte arrivi alla gente con quello che fai. Anche solo con un semplice complimento, oppure quando hai finito l'esibizione ed il tuo esercizio è andato bene e allora vedi le persone contente e tu sei contento ancora di più – spiega il giovane campione – È questo, secondo me, che ripaga più di ogni altra cosa tutto il sacrificio che fai, oltre al titolo materiale o alla medaglia”.

Un pensiero importante, che nasce anche grazie all'esperienza maturata insieme al team della nazionale. “Sono tanti anni che faccio parte del team, siamo partiti come junior e insieme siamo arrivati senior – racconta Andrea – Io, fra l'altro, sono l'unico uomo e le mie compagne è come se fossero tutte mie sorelle, si è creata una sorta di collettività. Il team ti proietta in quest'ottica di spirito di squadra”. Importante è anche riuscire a trovare un equilibrio con i propri colleghi. “Noi andiamo d'accordo, passiamo tutto l'anno ad allenarci insieme e quindi ci sopportiamo a vicenda” aggiunge il giovane ridendo.

Andrea ora si sta allenando per i campionati mondiali a Eindhoven, in Olanda, in programma per il 2020. “Il mio sogno nel cassetto – svela – è riuscire a fare un lavoro che mi piace, anche se non ho ancora deciso quale perché ho molte idee per la testa. Spero comunque di riuscire a mantenere nella mia vita anche il twirling e, perché no, magari diventarne anche insegnante. Mi piace trasmettere la mia passione e mi piacerebbe che in futuro delle persone possano ringraziarmi per quello che ho trasmesso loro”.

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