La Voce della Dea – Apollon-Atalanta 1-1 beffa allo scadere e qualificazione rimandata

Ormai era fatta. A 60 secondi dalla fine della partita la qualificazione era praticamente nelle tasche dei nerazzurri di Gasperini, ma poi è arrivata la beffa, una beffa di nome Zelaya che, al 94', gela tutti.
3 Novembre 2017

Ormai era fatta. A 60 secondi dalla fine della partita la qualificazione era praticamente nelle tasche dei nerazzurri di Gasperini, ma poi è arrivata la beffa, una beffa di nome Zelaya che, al 94', gela tutti con un goal davvero inaspettato. Forse troppo inaspettato. E i festeggiamenti sono rimandati a data da destinarsi. 

Il tabellino dei marcatori lo aveva aperto Ilicic al 35', con un calcio di rigore che profumava appunto di qualificazione.La partita dei nerazzurri è stata una grande prova di carattere e intelligenza, anche perché l'assenza di Gomez (non convocato per il problema al piede) era stata ben compensata dall'undici iniziale bergamasco. Fortunatamente a rendere il pareggio più dolce è la vittoria del Lione sull'Everton, ma c'è ancora da soffrire per conquistarsi la qualificazione.

Apollon Limassol e Atalanta è una partita nervosa, che si gioca a ritmi altissimi, ma le due compagini sono poco precise. La prima giocata degna di nota arriva dall'Apollon, con Alex Da Silva che prova dalla distanza con un destro da 30 metri fuori di poco. Più pericolosa l'occasione di Masiello che, al 19', su suggerimento di Petagna in area piccola, la manda fuori. Al 28' altra occasione per la Dea con Hateboer che conquista una palla persa e mette Ilicic davanti alla porta. Niente da fare. 

Al 34' arriva una delle magie dello sloveno Ilicic, che su lancio in profondità di Masiello si esalta e arriva fino in area, dove viene atterrato dal difensore dell'Apollon Alef. Calcio di rigore e Ilicic non sbaglia. I ciprioti tentano in tutti i modi di recuperare la gara e guadagnarsi un punticino, ma è l'Atalanta che arriva vicina al secondo goal: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, sponda di Caldara per Petagna che di testa la stampa sul palo. Poi, come già detto, ad un solo minuto dal triplice fischio arriva la doccia fredda firmata Zelaya.

 

 

 

 

 

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