Anche la scuola di Poscante a rischio chiusura: 11 bambini troppo pochi per una pluriclasse

Anche a Poscante, frazione di Zogno, cala l'ombra di una possibile chiusura.
14 Febbraio 2020

Anche a Poscante, frazione di Zogno, cala l'ombra di una possibile chiusura. Dopo le notizie giunte dall'alta Valle, fra Santa Brigida e Roncobello, anche ai bimbi della scuola primaria di Poscante potrebbe toccare la stessa sorte: undici i bambini che frequentano le classi prima, quarta e quinta elementare, per l'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo potrebbero essere troppo pochi per istituire una pluriclasse, nonostante nessun comunicato ufficiale sia stato ancora emesso dall'Ente.

A metà gennaio – ha spiegato l'assessore all'Istruzione di Zogno, Barbara Carminati, a L'Eco di Bergamo – il dirigente scolastico, dopo aver incontrato la dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo Patrizia Graziani, ha inviato una comunicazione alle mamme dei ragazzi che attualmente frequentano la scuola nella frazione Poscante, circa 750. Nel documento si comunicava alle famiglie che l'Ufficio Scolastico non intendeva concedere la formazione di una pluriclasse composta da undici alunni del primo, quarto e quinto anno”.

La comunicazione del Dirigente è arrivata prima della chiusura delle iscrizioni al prossimo anno scolastico. Le famiglie interessate si sono quindi rivolte al Comune. “L'Amministrazione può esprimere un parere in merito alla presenza dei plessi sul territorio, ma non ha voce in capitolo rispetto ad un'eventuale chiusura della scuola” ha proseguito l'assessore Carminati. Il Comune ha inviato una missiva all'Ufficio, esprimendo dunque la propria posizione in merito all'eventualità di chiusura del plesso.

In generale, non solo sulle questioni che riguardano la scuola, l'Amministrazione ha scelto di investire molto nei servizi che si trovano nelle frazioni – ha aggiunto Carminati – Crediamo che la loro presenza possa essere la condizione essenziale per permettere alle persone di rimanere nei paese. Proprio lavorando in questa direzione, l'Amministrazione non supporta con il servizio di trasporto scolastico le famiglie che scelgono di far frequentare ai figli la scuola in un paese diverso da quello di residenza. Ma sulle scelte personali delle singole famiglie, nessuno può dire nulla”.

Le voci circa la possibile chiusura avevano iniziato a circolare già dalla scorsa estate, ma solo recentemente si sono fatte più insistenti. I cittadini avevano scelto di istituire una raccolta firme, con più di 130 adesioni, per evitare la chiusura ma, a conti fatti, giunti alla chiusura delle iscrizioni soltanto due bambini si sono iscritti per la prima elementare. Alcuni genitori si sono fatti avanti e hanno deciso di rivolgersi direttamente all'Ufficio Scolastico Territoriale, per capire se esistesse la possibilità di mantenere aperto uno spiraglio di speranza, almeno per un altro anno scolastico.

Vorremmo chiedere di non formalizzare la decisione subito – hanno spiegato alcune mamme – di aspettare almeno un anno prima di chiudere, per vedere se magari riusciamo ad invertire questa tendenza. Ci rendiamo conto che i numeri sono bassi, ma siamo convinti che questa scuola, con la sua offerta formativa, possa essere valida: il lavoro viene fatto bene, noi famiglie sappiamo che la preparazione dei ragazzi è la stessa che viene garantita a ragazzi in classi “normali”. La segreteria dell'Ufficio ci ha detto che la nostra richiesta di appuntamento con la dirigente è stata presa in considerazione. Aspettiamo di incontrare la dottoressa Graziani”.

Il Dirigente Scolastico Claudio Gotti, contattato da L'Eco di Bergamo, ha scelto di non rilasciare una dichiarazione, preferendo non commentare “decisioni che non sono state ancora prese e per le quali bisogna aspettare ancora qualche mese”. Anche l'Ufficio Territoriale non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

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