Cinghiali in alta Valle Brembana: ”per ora sotto controllo, ma bisogna agire”

La proliferazione ed il conseguente aumento dei cinghiali in bergamasca è un problema da non sottovalutare, in particolar modo in quelle zone come l'alta Valle Brembana dove la presenza è sempre stata minima.
18 Aprile 2019

La proliferazione ed il conseguente aumento dei cinghiali in bergamasca è un problema da non sottovalutare, in particolar modo in quelle zone come l'alta Valle Brembana, dove la presenza degli ungulati è sempre stata minima e che ora potrebbe tramutarsi in emergenza.

Secondo i dati degli Uffici Territoriali Regionali, in alta valle si contano 60 capi, ma non è escluso che il numero possa incrementare. “I cinghiali non si erano mai visti fino ad un paio di anni fa – spiega Andrea Paleni, sindaco di Cusio, a L'Eco di Bergamo – Nel 2017 abbiamo avuto i primi avvistamenti sporadici, mentre lo scorso anno sono iniziati i problemi di devastazione dei pascoli, prati e la proliferazione. Si vedono soprattutto in primavera e autunno, escono dai boschi e scendono fino sulle strade: è un tema molto importante e che meriterebbe più attenzione”.

Per adesso, secondo i dati Utr, in alta Valle gli incidenti stradali causati dai cinghiali sono pari a zero, mentre in provincia di Bergamo ne sono stati rilevati 9. Sono 14, invece, le richieste di risarcimento danni totali in provincia, di cui 3 avviate in Valle Brembana, per un totale di 1.669 euro risarciti a fronte del budget di circa 118 mila euro destinato alla bergamasca.

“La situazione in alta Valle Brembana, fotografata anche dai dati, è per ora abbastanza sotto controllo –spiega il commissario capo della Polizia provinciale Pietro Bergamelli Mi rendo conto delle perplessità di Cusio e della Valle. Ora non direi che è un problema per l'alta Valle Brembana, ma se fossi un abitante della zona sarei seriamente preoccupato, perché se non si interviene nel breve periodo diventerà davvero un problema”.


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