Escursioni per trapiantati: sui rifugi di Val Brembana (e Seriana) tra aprile e giugno

Torna anche quest’anno 'A spasso con Luisa', il progetto che offre ai trapiantati la possibilità di cimentarsi in escursioni in montagna per migliorare il proprio benessere mentale e fisico, in compagnia dell’esperto del CAI di Bergamo, Silvio Calvi.
20 Gennaio 2020

Torna anche quest’anno “A spasso con Luisa”, il progetto che offre ai trapiantati la possibilità di cimentarsi in escursioni in montagna per migliorare il proprio benessere mentale e fisico, in compagnia dell’esperto del CAI di Bergamo, Silvio Calvi, trapiantato di fegato.  

Sono 7 le uscite in programma, una ogni due settimane, nelle domeniche dal 5 aprile al 28 giugno. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua sesta edizione, è dedicata a Luisa Savoldelli, trapiantata di fegato e grande appassionata di montagna. Si inizia con il rifugio Parafulmine, sopra Gandino, per poi passare al rifugio Gherardi in Val Taleggio, al rifugio Magnolini in Presolana, e poi ancora al rifugio Capanna 2000 in alta Val Serina, alla Baita Golla nella Valle del Riso e al rifugio Longo in alta Val Brembana. L’ultima escursione sarà al Passo dello Stelvio, il weekend del 27 e 28  giugno. 

Per iscriversi basta compilare il form di adesione disponibile ai CUP di Torre 4, Torre 5 e Torre 6 dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e sul sito web dell’ASST Papa Giovanni XXIII e restituirlo al Sig. Gianni Alfieri – volontario dell’Associazione Amici del trapianto di fegato, partner dell’iniziativa –  da lunedì a giovedì dalle 8 alle 12 al quarto piano della torre 4 (Segreteria A), oppure inviarlo compilato a mezzo e-mail a [email protected] o a [email protected]. L’iscrizione è aperta ai trapiantati, che possono impegnarsi a partecipare a tutte le escursioni oppure in maniera saltuaria, ma anche ai loro familiari e amici e agli operatori della ASST Papa Giovanni XXIII. La partecipazione è gratuita. Sono escluse le spese di trasporto.

Ai partecipanti trapiantati viene chiesto di eseguire, con tempi e modalità indicate dal Centro di Medicina dello Sport del Papa Giovanni, le verifiche necessarie ad accertare l’idoneità all’attività sportiva e a valutare il miglioramento del proprio stato di salute grazie all’attività sportiva. La valutazione dello stato psicofisico è invece affidata alla Psicologia del Papa Giovanni XXIII.

Il progetto fa parte infatti del protocollo di ricerca “Trapianto e adesso sport” promosso dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti, in collaborazione con l’Istituto Superiore di sanità e con le associazioni dei pazienti trapiantati, dove il Centro di Medicina dello Sport del Papa Giovanni XXIII è stato identificato come centro di riferimento per la Regione Lombardia.

Scopo dello studio è proprio quello di capire se la pratica costante di certi esercizi e determinati programmi di allenamento possano essere considerati delle vere e proprie terapie, capaci di tenere sotto controllo lo sviluppo del grasso corporeo e di favorire la ripresa psico-fisica del paziente trapiantato, con effetti positivi sulla sopravvivenza dell’organo.

E’ un’iniziativa bellissima che prosegue nel solco di una tradizione ormai consolidata. – ha commentato Francesco Ferri, responsabile del Coordinamento prelievo e trapianto dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Le escursioni consentono di fare attività fisica all’aria aperta, tra i più suggestivi scenari delle nostre montagne, aiutando non solo il corpo ma anche lo spirito dei pazienti trapiantati”:

Per maggiori informazioni, scrivere a [email protected] oppure a [email protected].

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