Foppolo: ”10 euro per sedersi”, quando il rifugio chiede rispetto

Un cartello provocatorio che ha certamente sortito l'effetto sperato, portando alla ribalta ancora una volta la necessità di rispettare spazi e lavoro di chi con difficoltà opera in montagna
9 Aprile 2018

Un cartello provocatorio che ha certamente sortito l'effetto sperato, portando alla ribalta ancora una volta la necessità di rispettare spazi e lavoro di chi con difficoltà opera in montagna.

Ha infiammato il web la foto postata su Facebook di un cartello esposto alla Terrazza Salomon di Foppolo, in cui si chiede una quota di 10 euro a persona per il solo utilizzo dei tavoli esterni per il pranzo al sacco. Dopo commenti a dir poco offensivi dei soliti leoni da tastiera, ecco arrivare il post circostanziato dei gestori, che fa il paio con quello diffuso nei giorni scorsi dall'Agriturismo Stalle Alte di San Giovanni Bianco (LEGGI QUA)

“Ci è stato segnalato – si legge nel post Facebook dei gestori della Terrazza Salomon di Foppolo –  che il nostro cartello in foto ha generato diverse polemiche. Qualcuno si permesso addirittura di darci dei LADRI. Premesso che è ovviamente una provocazione, tant’è che nessuno ha pagato i tanto discussi 10€, ci sentiamo in dovere comunque di dire la nostra. Infatti tutti si sono pronunciati sulla questione, ma nessuno si è chiesto il perché si sia arrivati a questa situazione. Gestire un rifugio è difficile. Non è come gestire un bar in città. Tutto quello che avete a disposizione a 2100m è grazie al fatto che “qualcuno” ce l’ha portato. E quel qualcuno siamo NOI. Perché i nostri fornitori non ci scaricano la merce fuori dalla porta. No. Ce la dobbiamo portare noi su a 2100m tutti i giorni con i nostri gatti delle nevi e motoslitte. Questo ci costa ogni anno svariate migliaia di euro. E lo stesso vale per quello che dobbiamo portare giù, tipo immondizia etc.. eh sì, perché anche quella non ce la ritira il Comune dal retro del rifugio, ma dobbiamo portarla noi in paese ogni giorno (indipendentemente dal fatto che sia quella dei nostri clienti o quella di chi mangia al sacco. Eh si, perché questi cafoni non se la rimettono negli zaini)”.

“Detto questo – prosegue il post –, troviamo veramente assurdo dover specificare che in un ristorante sia vietato poter consumare del cibo portato da casa. Ma non perché lo impone la legge, semplicemente per una questione di buon senso e perché immaginiamo che nessuno di voi si permetta di fare lo stesso in un ristorante di città. Eppure ogni giorno dobbiamo avere discussioni con gente che questa cosa non la capisce o, più probabilmente, fa finta di non capirla. Perché è troppo comodo avere un tavolo pulito a disposizione piuttosto che portarlo da casa. Ed è per questo che è stato messo il cartello di DIVIETO”.

“Purtroppo, nonostante tutto, ancora ci ritroviamo con la Terrazza del ristorante piena di clienti che si lamentano perché non trovano posto, quando molti tavoli sono occupati da gente che mangia al sacco. E ci chiediamo, è giusto questo? È giusto che un cliente che paga non abbia il posto a sedere perché RUBATO da altri che non ne hanno diritto? Ed è giusto che siamo noi a doverci rimettere? 
Ve lo diciamo noi. No, non è giusto. Ed è per questo che siamo arrivati a questa provocazione che, nel bene e nel male, ha dato spunto alla discussione. Comunque, per quelli che non riescono a capirlo, vi invitiamo a risparmiare i 10€ ed investirli una volta in un buon pranzo da noi. Vedrete che la prossima volta non ci penserete due volte a tornare!”.

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