Istat: 28 mila i giovani bergamaschi che non studiano e non lavorano

I giovani tra i 15 e i 29 anni di età, non occupati e non inseriti nel mondo dell’istruzione e della formazione, sono diminuiti sensibilmente in provincia di Bergamo nel corso del 2016.
22 Luglio 2017

I NEETs, cioè giovani tra i 15 e i 29 anni di età, non occupati e non inseriti nel mondo dell’istruzione e della formazione (“not in employment, education or training”) sono diminuiti sensibilmente in provincia di Bergamo nel corso del 2016.

Dopo essersi portati stabilmente al di sopra delle 30mila unità tra il 2012 e il 2015, nell’ultimo anno, secondo rielaborazioni camerali dall’indagine sulle Forze Lavoro di Istat, sarebbero scesi intorno alle 28mila persone. Rapportato alla popolazione residente della stessa classe di età (167mila giovani tra i 15 e i 29 anni), il tasso dei NEET è a Bergamo al 17%, contro il 24,3% medio dell’Italia (il valore più alto tra tutti i paesi dell’Unione Europea, dove in media il NEET rate è al 14,2%). Si tratta in ogni caso di un tasso leggermente peggiore rispetto alla media lombarda e ancor più rispetto all’area di Milano.

La riduzione dei NEETs è coerente con il calo del tasso di disoccupazione giovanile, per lo meno nella classe di età dai 15 ai 24 anni, e con il maggiore investimento in istruzione che altre fonti segnalano per Bergamo.

Resta tuttavia molto ampio il divario di genere: se i NEET maschi a Bergamo risultano quasi dimezzati nel 2016 rispetto all’anno prima con un tasso che scende al 10,7% , contro il 22,4 dell’Italia, il 12,2 dell’Unione Europea e circa 3 punti al di sotto dei valori in Lombardia e a Milano), le giovani NEET bergamasche sono in leggera crescita con un tasso al 23,6%, non lontano dal triste primato italiano (al 26,3%) e nettamente al di sopra dei corrispondenti dati lombardo e soprattutto milanese, con un divario di oltre 7 punti rispetto alla media dell’Unione Europea.

La recente ripresa dell’industria, dove prevale tradizionalmente il lavoro maschile, può spiegare in parte del fenomeno, che ha tuttavia radici e implicazioni sociali ben più ampie. 

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