”La cura è incontro”, inaugurata la nuova ala della Clinica Quarenghi

Una giornata di festa, che ha unito un'intera valle alla sua 'clinica'. Si è tenuto oggi, sabato 1 dicembre, a San Pellegrino Terme, il taglio del nastro dei nuovi reparti realizzati all'interno dell'Istituto Clinico Quarenghi.
1 Dicembre 2018

Una giornata di festa, che ha unito un'intera valle alla sua “clinica”.  Si è tenuto oggi, sabato 1 dicembre, a San Pellegrino Terme, il taglio del nastro dei nuovi reparti realizzati all'interno dell'Istituto Clinico Quarenghi, fondato nel 1925 dal dottor Francesco Merino Quarenghi e ancor oggi gestito dalla famiglia, con gli eredi di seconda e terza generazione.

I nuovi reparti (per complessivi 400 metri quadrati di superficie) sono stati realizzati là dove visse il fondatore con la famiglia. Un'ala della storica villa che ospitò l'iniziale attività per regimi dietetici apprezzati dalla clientela internazionale di inizio secolo, in un clima orientato verso le cure termali e il naturismo. Nel 1936, mancato prematuramente il dottor Francesco Merino, la clinica venne condotta dalla moglie Eugenia Feriani Quarenghi con i cinque figli, due dei quali scelsero in seguito la professione medica.

Il primo, Valentino specializzato in medicina interna; il secondo, Angiolino (che fu sindaco a San Pellegrino e medico della Grande Inter) in chirurgia e medicina dello sport; mentre Egidio, Maria Clara e Bruno si impegnarono in altri settori dell’azienda. Nel 1947 la clinica diventò unico Presidio Ospedaliero per la Valle Brembana per circa venti anni, riconvertendosi nel 1966 in Istituto Riabilitativo, dapprima per le sole malattie neuromotorie, quindi, nel 1976, anche per quelle cardiologiche. Più recentemente, a completamento del panorama riabilitativo, la Quarenghi  nel 2003 si è dotata della riabilitazione per le malattie respiratorie, nel 2006 di quella per il paziente obeso e malattie oncologiche. La nuova realizzazione consente il raggiungimento di una disponibilità complessiva di 114 posti letto, dopo che già nel 2004 si era toccata quota 100.

Per la realizzazione della nuova unità di degenza sono stati investiti complessivamente 2,2 milioni di euro e sono allo studio altri interventi per incrementare la superficie delle palestre riabilitative, al fine di aumentare gli spazi destinati alla robotica già in dotazione che, notevolmente accresciuta negli ultimi anni con l'installazione di sofisticate tecnologie all'avanguardia, ha assorbito una considerevole volumetria. 

In occasione dell'inaugurazione è intervenuto l'Assessore Regionale al Welfare Giulio Gallera, arrivato a San Pellegrino in chiusura di mattinata, dopo che erano stati presentati storia e risultati dell'Istituto. In apertura c'è stato il saluto commosso del presidente Bruno Quarenghi che ha ricordato come ” i valori dei genitori perdurano ancor oggi e sono motivo dell'unicità e della particolarità della nostra clinica”. Il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, ha rimarcato “l'orgoglio e l'onore di tutta la cittadina. Inaugurare qualcosa è una gran bella notizia, è un segno di speranza,  così come ha saputo essere la Clinica per tanti suoi pazienti”.

La senatrice Alessandra Gallone ha tenuto a sottolineare come “qui c'è la storia di una famiglia e del suo impegno di servizio. Voglio esprimere la vicinanza e l'ammirazione delle istituzioni”. Ha preso la parola anche l'onorevole Elena Carnevali, secondo la quale “la riabilitazione non ha ancora, nell'immaginario collettivo, l'importanza cruciale che invece riveste. E ricordiamo che dietro ogni singolo paziente c'è una famiglia che viene accolta”. Prima di un'emozionante documento video, ha portato il suo saluto anche l'assessore regionale Lara Magoni.

Michèle Quarenghi ha ricordato storia e sviluppo dell'Istituto. “La cura – ha affermato – è un percorso di incontro, con chi cura, assiste, riabilita. Per chi è qui questa diventa una vera e propria casa. È nostro impegno prendere per mano ciascuno con umanità spontanea, alta tecnologia e grande competenza”.

Giorgio Codecà, direttore sanitario, ha ricordato i numeri 2018 della Quarenghi: 1520 pazienti dimessi per 34.000 giornate di degenza (il 17% da altre province ed il 10% da fuori regione) cui si aggiungono 97.000 prestazioni ambulatoriali. I collaboratori in organico sono 173 di cui 40 medici e psicologi, 30 fisioterapisti logopedisti e tecnici sanitari. “Siamo davanti – ha affermato Barbara Cittadini, presidente nazionale dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata – ad una bellissima storia di famiglia ed impresa.Storie italiane  che a pieno titolo sono parte integrante del Sistema Sanitario Nazionale”. Giulio Gallera ha concluso gli interventi ricordando “la scommessa vinta in Regione Lombardia negli ultimi decenni, grazie anche ad imprenditori che hanno messo sullo stesso piano del profitto, la qualità e la competenza”. È seguita la visita e la benedizione della nuova ala, impartita da don Gianluca Brescianini, delegato del Vescovo e rappresentante della Comunità Ecclesiale Territoriale.

Da segnalare all'esterno della Clinica il presidio sindacale dei dipendenti, che lamentano “il mancato rinnovo da 13 anni del contratto nazionale della sanità privata”. 

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