La variante di Zogno si ferma ancora: la causa un documento mancante

L'iter burocratico per la variante di Zogno s'inceppa: la causa è un documento mancante, non ancora presentato dalla Collini di Trento – la società che lo scorso aprile aveva ottenuto l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto fra altre cinque in 'corsa'.
9 Luglio 2019

L'iter burocratico per la variante di Zogno s'inceppa: la causa è un documento mancante, non ancora presentato dalla Collini di Trento – la società che lo scorso aprile aveva ottenuto l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto fra altre quattro in 'corsa'.

Ilspa, Infrastrutture Lombarde, non ha ancora provveduto all'aggiudicazione definitiva, per la mancata consegna di alcuni documenti da parte delle 26 ditte subappaltate dalla Collini di Trento. Nello specifico, la documentazione riguardano vari soggetti e il loro ruolo nelle rispettive società e i nomi dei loro famigliari. “L'ultima parte è stata consegnata il 20 giugno – spiega l'amministratore unico di Ilspa Giuliano Capetti a L'Eco di Bergamo – il 23 giugno Islpa ha chiesto alcune integrazioni che la società aggiudicataria si è impegnata a consegnare entro il 28 giugno”.

Questa procedura prevede anche l'acquisizione dei certificati antimafia, per i quali è previsto il silenzio-assenso di 30 giorni. “Ciò significa che l'aggiudicazione definitiva è prevista al massimo entro il 30 luglio – prosegue Capetti – Quindi i lavori potranno partire, al più tardi, nei primi giorni di settembre. Tutto bloccato, quindi. E slittato, perché secondo una prima previsione i lavori per la variante sarebbero dovuti iniziare già da questa estate.

Non ci sarebbe alcuna norma che obbligherebbe la Collini a presentare entro una determinata data la documentazione richiesta – aggiunge Capetti – La norma che obbliga la presentazione di determinati documenti anche le le aziende subappaltatrici era stata introdotta con il nuovo codice degli appalti, per poi essere eliminata. Noi però dobbiamo rispettare le prescrizioni che erano in vigore quando è stato pubblicato il bando di gara”.

La notizia del nuovo blocco alla variante di Zogno ha suscitato il malcontento non solo di sindaci e cittadini, ma anche dell'assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Claudia Terzi, che ha dichiarato: “Il cantiere deve partire nel più breve tempo possibile. Nel frattempo mi assumo l'onere, anche politico, di valutare una strada diversa da Ilspa per la gestione della situazone. Fatico a comprendere come non si riescano a gestire certe formalità, dato che le risorse ci sono e sono state stanziate da Regione Lombardia. Ho convocato Ilspa per un aggiornamento: se il problema è la mancanza di un certificato, telefonerò personalmente all'ente interessato dal rilascio affinché la pratica venga espletata rapidamente. Quel che conta, ripeto, è che nel giro di pochissimo tempo venga aperto il cantiere. Non è tollerabile che un'opera finanziata da tempo resti bloccata per questioni burocratiche”.

Regione Lombardia, infatti, ha stanziato ben 31,5 milioni di euro per finanziare il completamento di questa grande opera pubblica, i cui lavori sono iniziati nel 2012 e bloccati nel 2014, a causa di fondi insufficienti in seguito a delle complicazioni di natura geologica. Ad aprile l'aggiudicazione provvisoria alla Collini di Trento, che si sta già mobilitando con alcune strutture ricettive della Valle Brembana per l'alloggio dei suoi operai.

Il lavoro fatto in questi anni per riprendere i lavori della variante non può essere screditato o reso vano da alcuni documenti mancanti – ha commentato il vicesindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti Chi di dovere si svegli a chiederli. Ho subito sentito Lombardia Infrastrutture e l'assessore Terzi: mi hanno assicurato che la procedura non si ferma”. Dello stesso avviso anche il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, che ha aggiunto: “Va dato atto all'assessore Terzi che si è preso subito in carico la situazione”.

Mi sembra assurdo che si rallenti per una questione formale – ha continuato Alberto Mazzoleni, il presidente della Comunità Montana Valle Brembana – con un danno che rischia di diventare norme per la valle”. “È fondamentale agire subito, perché si possano accorciare i tempi per la ripresa dei lavori – ha commentato anche l'onorevole Pd Elena Carnevali Le gallerie di Zogno sono tra le arterie stradali necessarie per garantire un collegamento degno e agevole per chi percorre la media Val Brembana”. Tempi di ripresa che, con tutta probabilità, slitteranno ulteriormente, portando la conclusione della variante dal preventivato 2020 al 2021.

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