Variante di Zogno, riapertura cantiere la prossima estate: ultimo step per il progetto esecutivo

La variante di Zogno torna a far parlare di sé. Il progetto esecutivo per il completamento è stato definito e ora deve ottenere il placet dell'ente di validazione esterno. Poi sarà la volta del bando per l'assegnazione dei lavori.
7 Novembre 2018

La variante di Zogno torna a far parlare di sé. Il progetto esecutivo per il completamento è stato definito e ora deve ottenere il placet dell'ente di validazione esterno. Poi sarà la volta del bando per l'assegnazione dei lavori. 

Dopo la notizia di luglio, secondo la quale il progetto esecutivo era in via di completamento, dell'opera – ormai ferma da quattro anni – non sono più avuti aggiornamenti degni di nota. Oggi Infrastrutture Lombarde (Ilspa, società interamente partecipata di Regione Lombardia, che si occupa della progettazione della variante), nella persona dell'amministratore Giuliano Capetti, ha annunciato che venerdì 9 novembre ci sarà l'ultimo incontro tra i progettisti e l'ente di validazione esterno, la Rina Check di Genova a cui toccherà darà il via libera al progetto esecutivo.

Una volta arrivato il semaforo verde da Rina Check, si potrà partire con il bando per assegnare i lavori che da Ilspa fanno sapere di aver già preparato. Sei i mesi di attesa per l'aggiudicazione trattandosi di un bando europeo. Quindi, se tutto dovesse filare “liscio”, il cantiere dovrebbe riaprire entro l'estate del 2019 con la variante che dovrebbe essere terminata entro 14 mesi. La galleria potrebbe quindi aprire entro la fine del 2020.

LA STORIA – La variante di Zogno, i cui lavori sono cominciati nell'estate del 2012, è ormai ferma da quattro anni dopo che l'impresa Itinera di Tortona fermò i lavori perché i fondi messi a disposizioni non erano sufficienti per completare l'opera. Regione Lombardia ha dovuto trovare altri 31,5 milioni di euro. 

Se, questa volta, tutti i passaggi dovessero essere rispettati, la variante di Zogno dovrebbe essere pronta entro la fine del 2020. Circa 30 anni dopo la presentazione del primo progetto. Ricordiamo che il progetto riguarda una galleria di circa 2 km che, dalla zona centrale Enel di Zogno, “buca” la montagna e arriva fino alla Madonna del Lavello nella frazione di Ambria, sul confine con San Pellegrino.

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