Luoghi del Cuore FAI, 9 mila euro alla Cornabusa: saranno usati per strategia di promozione

n Lombardia il FAI interverrà, con un contributo di 9.000 euro, a favore del Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme.
12 Novembre 2019

Ventisette nuovi progetti e 500.000 euro a disposizione per dare un futuro ai “luoghi del cuore”, cari a chi li ha votati nel 2018 alla nona edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo.  L’anno scorso oltre 2 milioni di persone hanno segnalato al FAI i propri luoghi più amati e, tra questi, i primi tre classificati riceveranno un contributo economico che li aiuterà a rinascere: il vincitore del censimento con 114.670 voti – il Monte Pisano, con i suoi 1.200 ettari tra i Comuni di Calci e Vicopisano (PI) distrutti dall’incendio del 24 settembre 2018; il Fiume Oreto a Palermo, inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché utilizzato come discarica a cielo aperto; l’Antico stabilimento termale di Porretta Terme (BO), in abbandono da vent’anni. E la Cornabusa?

Oltre ai 3 luoghi sul podio, riceveranno il contributo “I Luoghi del Cuore” anche la Chiesa del Santissimo Crocifisso a Montemaggiore Belsito (PA) – luogo più votato nelle filiali di Intesa Sanpaolo, per la cui valorizzazione saranno destinati 5.000 euro – e altri 23 progetti, scelti nell’ambito del Bando per la selezione degli interventi. Tra questi il FAI interverrà, con un contributo di 9.000 euro, a favore del Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme, al 4° posto della classifica nazionale de “I Luoghi del Cuore” 2018 con 47.936 voti. Primo luogo classificato nella regione e punto di riferimento per tanti fedeli che arrivano qui in pellegrinaggio, si tratta del più importante tra i moltissimi santuari della bergamasca, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna, accanto a una caverna in cui sgorga una sorgente d’acqua.

L’origine del luogo è da far risalire al periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, tra il 1350 e il 1440, durante il quale alcuni abitanti della zona si nascosero in una “corna busa” per sfuggire alle violenze portando con sé la statuetta lignea della Madonna che nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. Proprio in quel luogo fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, che in seguito divenne Madonna della Cornabusa. Nel piazzale della grotta si trova un tempietto chiuso da un’inferriata che custodisce la statua.

Il Comitato “Amici della Cornabusa” che riunisce la Parrocchia di San Bernardino da Siena di Cepino, la Comunità Montana Valle Imagna, l'Infopoint Valle Imagna e la Pro Loco di Sant’Omobono l’anno scorso ha promosso la raccolta voti in occasione della nona edizione del censimento con il desiderio di riconnettere in maniera sempre più solida il luogo al suo territorio perché diventi prioritario punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna. L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia di San Bernardino da Siena di Cepino – permetterà di valorizzare il bene attraverso una strategia di promozione per il Santuario e il suo contesto paesaggistico e storico, al fine di approfondire e consolidare il suo legame con il territorio, di restituire ai pellegrini un’esperienza di visita a 360 gradi e di attirare l’interesse dei più giovani.

Inevitabilmente, diversi luoghi sono stati esclusi dalla selezione effettuata dalla commissione del FAI, anche per l’esaurimento dei fondi disponibili: l’invito è allora a riattivarsi al decimo censimento, che verrà lanciato a primavera 2020. Senza contare che la storia de “I Luoghi del Cuore” dimostra che in diversi casi l’aver realizzato un progetto per partecipare al Bando per la selezione degli interventi lanciato dalla Fondazione ha dato la possibilità di candidarlo ad altri finanziamenti e a ottenere comunque il recupero di un bene. Per continuare a seguire il progetto www.iluoghidelcuore.it.

La partecipazione collettiva al bene comune è un principio che il FAI condivide pienamente con Intesa Sanpaolo, vicina alla Fondazione dal 2004, un interlocutore attento e sensibile che – attraverso le 3.900 filiali del Gruppo in tutto il Paese – dà un contributo capillare e decisivo all’affascinante progetto di restituire agli italiani alcuni dei luoghi votati. Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. 

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