Monte Arera e Gioconda: quando le valli Brembana e Imagna ispirarono Leonardo Da Vinci

Il 2 maggio cade in Cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci. Pochi sanno, però, che fra i suoi schizzi si nasconde una parte di Valle Brembana e Imagna.
29 Aprile 2019

Il 2 maggio 2019 cade il Cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci, il genio fiorentino autore della famosissima Gioconda. Pochi sanno, però, che gli occhi del grande artista hanno potuto contemplare anche i meravigliosi territori delle nostre Valli Brembana e Imagna, un panorama che ispirò non solo i suoi schizzi, ma anche un'altra sua famosa opera che tutti conosciamo.

Ma andiamo con ordine: per quale motivo Leonardo avrebbe fatto tappa nei nostri territori? Nei primi anni del Cinquecento, il sommo artista soggiornava a Villa Melzi di Vaprio d'Adda. Al tempo le truppe francesi, dopo la vittoriosa battaglia di Agnadello contro i veneziani, ripresero i territori di Bergamo e Brescia – fino ad allora di dominio veneziano – per cui sotto incarico del governatore di Milano del tempo, Carlo D'Amboyse, Leonardo intraprese quel viaggio che lo portò nei nostri luoghi, per tracciare le mappe schematiche – nonché prime rappresentazioni geografiche – di Valle Brembana e Seriana, Val del Riso e alta Val Serina, fino a Dossena, con un trancio di Valle Imagna.

Nelle mappe, con i nomi specchiati tipici dei documenti leonardiani, è piuttosto semplice individuare i nostri paesi: in basso a destra compare Bergamo, da cui parte la traccia che scende e poi risale in due “vie”. La prima, più serpentina, è la Valle Brembana mentre quella appena a destra sarebbe la Valle Imagna, in cui è facile riconoscere Almenno, Strozza (“Strussa”) e Capizzone (“Ciapisò”). Risalendo in Val Brembana, sono riconoscibili diversi indubbi luoghi come Brembilla, Zogno, San Pellegrino (“San Pelegrì”), Tre Fontane, San Giovanni, (aggiunto in una correzione a lato), Cornello, Piazza Brembana (“La Piazza”) e Bordogna. Alla sinistra di Zogno figura la Val Serina, più generica e schematica con pochissimi toponimi (Parina, Serina, Selvin).

681 mappa leonardo con nomi - La Voce delle Valli

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Dossena, Oltre il Colle e Oneta, invece, compaiono sulla mappa della Val Seriana, mentre nella mappa della Val Brembana appaiono in maniera indefinita e senza alcun nome. Dossena, in particolar modo, è stata oggetto di curiosità da parte del grande genio fiorentino: pare infatti che qui si fermò per condurre studi di ingegneria mineraria e scoprire nuovi giacimenti proprio nelle Miniere di Dossena.

Le mappe, autografate da Leonardo, fanno ora parte del Codice Windsor alla Royal Academy di Londra – sono per cui di proprietà della Regina Elisabetta II. Un'altra testimonianza della presenza del fiorentino in Valle è uno schizzo ancora avvolto nel mistero. Il disegno di una montagna famigliare fa capolino fra i documenti leonardiani del Codice Windsor: secondo gli studiosi si tratterebbe del Monte Arera, a cavallo fra Valle Brembana e Seriana, visto da Valpiana di Serina.

Quello che si pensa sia il monte Arera disegnato da Leonardo da Vinci e trovato tra i documenti del Codice Windsor alla Royal Academy di Londra.(Quello che si pensa sia il monte Arera disegnato da Leonardo da Vinci e trovato tra i documenti del Codice Windsor alla Royal Academy di Londra).

Che i nostri paesaggi siano meravigliosi, invece, non è un mistero, ma se questa è una dimostrazione già di per sé eccezionale c'è un'ipotesi ancora più eclatante e straordinaria che supera ogni altra supposizione. Se osservando la Gioconda al Louvre avete provato la sensazione di sentirvi “a casa”, la risposta è semplice: alcuni studi affermano che le sinuose colline alle spalle della Mona Lisa siano proprio di ispirazione valdimagnina. Sembra infatti che i nostri paesaggi abbiano stregato Leonardo al punto tale da dipingere la Valle dell'Adda vista dal Monte Linzone, il cui versante nord dà sulla Valle Imagna, come sfondo della sua opera più conosciuta.

L'Adda come fiume “prediletto” del fiorentino non è un segreto, ma l'ipotesi che Leonardo, attraversando i nostri territori, ne sia rimasto talmente colpito da prenderne a esempio per i suoi capolavori è sicuramente affascinante, come lo è il pensiero che gli stessi luoghi che ogni giorno osserviamo, siano stati vissuti poco più di cinquecento anni fa anche da uno dei più grandi artisti nella nostra storia.

In occasione del Cinquecentesimo anniversario della sua scomparsa, il 2 maggio anche la bergamasca omaggerà il grande artista. A San Pellegrino Terme, in Sala Putti alle ore 20:30 Emilio Moreschi, esperto di cartografia, racconterà la storia di Leonardo nelle nostre vallate spiegando la genesi delle mappe. In Provincia, invece, sono state presentate le Celebrazioni leonardiane, una due-giorni di studi per approfondire la sua presenza sul territorio della nostra provincia attraverso due incontri. Il primo, il convegno “Leonardo da Vinci e l'umanesimo scientifico, filosofico e artistico” si terrà il 2 maggio dalle 9 alle 14 presso la sala Ermanno Olmi della Provincia, mentre il secondo sarà il giorno successivo dalle 17 alle 19 nello Spazio Viterbi e si tratterà di una conferenza dal titolo “Luoghi di Leonardo nella Bergamasca e dintorni”.


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