‘Proteggiamo il Brembo’: i cittadini contro la centrale idroelettrica di Fondra e Moio

Oltre a quella di Pagliari, a Carona, in alta Valle Brembana un'altra futura centrale idroelettrica sta facendo discutere: è quella fra Isola di Fondra e Moio de' Calvi.
7 Ottobre 2019

Oltre a quella di Pagliari, a Carona, in alta Valle Brembana un'altra futura centrale idroelettrica sta facendo discutere, tanto da spingere alcuni cittadini a creare il “Comitato per lo sviluppo sostenibile dell'alta Val Brembana”. L'opera in questione si troverebbe fra Isola di Fondra e Moio de' Calvi, con una porzione nel territorio di Roncobello: il progetto – in attesa di valutazione dell'impatto ambientale – chiamato “Isola” e a cura di una società di Rogno, la Aedes, prevede la costruzione di una tubazione di 2,5 chilometri, dei quali 1,5 saranno interrati ed 1 chilometro a bordo strada, captando l'acqua a Fondra per poi intubarla e portarla fino all'Enel di Moio de' Calvi, dove sarà costruita la centralina.

Ma i cittadini non ci stanno ed il Comitato ha previsto per il prossimo 19 ottobre alle 15 un incontro, nel municipio di Isola di Fondra, per protestare, difendere e preservare quel tratto di Brembo considerato fra i più belli e ancora naturalmente “selvaggi”, dove vivono le trote fario e dove bevono gli animali selvatici.

Ormai, in provincia, sono rimasti pochissimi i corsi d'acqua non sfruttati – ha dichiarato Samuele Paganoni, referente del comitato di cittadini, a L'Eco di Bergamo – Questo è uno. Noi abbiamo saputo del progetto perché ai proprietari privati sono state comunicate le procedure di esproprio. Il paese si è allarmato, ci siamo trovati uniti nel cercare di dire no a questo intervento”.

Se il progetto venisse approvato, per quei 2,5 chilometri di tubature l'acqua del fiume verrebbe meno, poiché tolta dal suo normale scorrere. “La nostra preoccupazione è ovviamente legata al deflusso minimo vitale del corso d'acqua – ha spiegato Paganoni – Il rischio è che nel fiume rimanga veramente poca acqua”.

Preoccupato dalla situazione anche il sindaco di Isola di Fondra, Carletto Forchini, che ha aggiunto: “Negli anni, la media della portata del fiume si è ridotta, la centralina rischia ora di peggiorare la situazione. Il corso d'acqua è in forte pendenza e a detta di chi realizzerà l'opera è uno dei pochi tratti di fiume rimasti in bergamasca con tali caratteristiche. Ma anche per questo varrebbe la pena salvaguardarlo e non sfruttarlo ancora di più”.

Il progetto dell'intervento non ha preoccupato solamente i cittadini, bensì anche l'azienda di imbottigliamento dell'acqua Stella Alpina a Moio de' Calvi: i lavori per la centralina, infatti, toccherebbero un'aria di concessione mineraria dello stabilimento, una zona di protezione della sorgente in concessione a Stella Alpina dal 1957.

In quelle tubazioni, a quanto sappiamo, potrebbero entrare anche acque nere – ha spiegato Livia Papagni, titolare con il fratello Giacomo – Se dovessero esserci delle perdite? Troppo alto il rischio che si vada ad intaccare una zona che deve restare assolutamente incontaminata. Noi dobbiamo tutelare la nostra attività ed i posti di lavoro, per questo abbiamo subito fatto opposizione incaricando un nostro legale”.

Si unisce al coro dei no anche il deputato leghista Daniele Belotti, che in una missiva indirizzata al Presidente della Provincia di Bergamo e al Consigliere delegato all'ambiente elenca i punti critici di una eventuale costruzione della nuova centralina, ponendo l'attenzione sul continuo aumento del numero di impianti idroelettrici – ponendo come esempio Pagliari di Carona –, sulla portata del fiume negli ultimi anni sempre più ridotta e sullo sviluppo del turismo legato alla pesca, unito a doppio filo con la presenza di una fauna ittica particolarmente densa in zona. “Chiedo – si legge nella missiva del deputato Belotti – di tenere in considerazione le forti critiche sollevate pubblicamente sia dalle amministrazioni comunali interessate che da gruppi di residenti e aziende del territorio al fine di non pregiudicare uno dei tratti del Brembo più intatti e caratteristici”.

La Aedes di Rogno, nel frattempo, ha fatto sapere il suo punto di vista e assicura che sarà rispettato il deflusso minimo vitale ed il monitoraggio garantirà il mantenimento della qualità dell'acqua. “Il deflusso sarà garantito – ha annunciato Pietro Spatti, titolare – Sono stati fatti approfondimenti ambientali mirati a prevedere l'impatto di sottrazione di risorsa idrica e proposto un piano di monitoraggio che garantirà il mantenimento della qualità dell'acqua e della vita acquatica nel tratto di captazione.”

Secondo il titolare, verranno inoltre realizzate una scala rustica di risalita in pietrame e opere di compensazione, fra cui il collettamento di uno scarico di Isola di Fondra che entra nel Brembo, l'allargamento della strada provinciale in due punti ed il ripristino della vecchia mulattiera da Moio alla provinciale. Per quanto riguarda la questione Stella Alpina, Spatti assicura che sono stati effettuati incontri per risolvere il problema.

(Fonte immagine in evidenza: Comitato per lo sviluppo sostenibile dell'alta Val Brembana – Facebook)

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