A scuola in bici? Al Turoldo si valuta la ciclabile della Val Brembana, magari con l’e-bike

È possibile ripensare alla bici come sport e come mezzo di trasporto scolastico? Esplorazioni sulla mobilità sostenibile al Turoldo di Zogno.
22 Settembre 2020

Testo scritto dalla professoressa Marianna Molica Franco dell'Istituto Superiore David Maria Turoldo di Zogno nell'ambito del progetto “La Voce Giovane! delle Valli”.

È possibile ripensare alla bici come sport e come mezzo di trasporto scolastico? Per interessamento del Comitato Genitori, specialmente nella persona dei signori Giulio Nembrini e Alberto Caglioni, numerosi studenti e insegnanti del “Turoldo” stanno ricevendo la possibilità di vivere in maniera più consapevole la Settimana della mobilità sostenibile, con diverse iniziative in corso dal 17 al 22 settembre 2020. Queste proposte sono state precedute da una serie di incontri tematici durante i quali genitori, insegnanti e autorità locali hanno potuto confrontarsi sulla fattibilità e sugli ostacoli dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi a scuola e al lavoro nel nostro territorio.

Nella mattinata del 17 settembre alcune classi, accompagnate dai docenti di Scienze Motorie, hanno potuto sperimentare le ebike messe a disposizione dalla start-up EbikeMe. Il sig. Luca Merisio, che da tre anni si è lanciato nell’opera di promozione dell’uso della bicicletta, si è reso disponibile per rispondere alle curiosità dei ragazzi sulle caratteristiche tecniche, le funzionalità e la manutenzione delle bici elettriche, nonché sui loro costi. La prof.ssa Cuni ha informato inoltre i ragazzi del progetto, sostenuto dal Comitato Genitori, di coinvolgere le famiglie che hanno delle biciclette inutilizzate perché possano metterle a disposizione degli studenti. Inoltre, alla scuola sono stati donati diversi stalli portabiciclette, per facilitare il deposito delle bici per i ragazzi che già usano questo mezzo per recarsi a scuola.

In questo periodo in cui il consueto sovraffollamento degli autobus diventa un fattore di rischio per l’esposizione al Covid19, ha spiegato il sig. Luca Merisio, riconsiderare la bicicletta come mezzo di trasporto può essere una valida alternativa per chi deve recarsi a scuola o al lavoro, soprattutto entro un raggio di distanza di 12-13 km. 

Con quale mezzo di trasporto si spostano abitualmente gli studenti del “Turoldo”? Alcuni studenti di 5AM dicono di utilizzare prevalentemente la macchina, anche per brevi tragitti (equivalenti a circa 25 minuti a piedi); praticano sport preferibilmente al chiuso, come in palestra. Chi usa le biciclette, invece, lo fa esclusivamente nel tempo libero, preferendo le mountain bike. Le studentesse, specialmente quelle più giovani di 3BU, sottolineano alcuni punti deboli dell’uso della bici per venire a scuola. Uno è la necessità di avere un abbigliamento adeguato, soprattutto in inverno.

1819 image00001 - La Voce delle Valli

Occorrerebbe naturalmente evitare i giorni di pioggia intensa o neve, e sarebbe opportuno potersi cambiare prima delle lezioni (come già fa la prof.ssa Francesca Bianchi, che ha scelto la bici per recarsi quotidianamente al lavoro). Il sig. Luca Merisio osserva che l’esempio degli adulti è considerato come il fattore più rilevante per instillare nuove abitudini nei giovani. La prof.ssa Cuni, a questo proposito, racconta la sua recente esperienza di acquisto di una ebike e manifesta l’intenzione di sperimentarla presto per spostarsi da Bergamo fino a Zogno. 

Un altro svantaggio rilevato dai ragazzi è il tempo di percorrenza in bicicletta, che richiederebbe loro il sacrificio di alzarsi prima al mattino. D’altro canto, il sig. Luca osserva che la bici consente una maggiore autonomia nei tempi di spostamento: non si è più vincolati agli orari dei pullman, per non parlare del fatto che sui tratti brevi è possibile spostarsi in bicicletta in un tempo inferiore rispetto all’autobus o alla macchina, evitando le code per incidenti. Certo, sarebbe auspicabile che la circolazione fosse più sicura sia per i pedoni sia per i ciclisti. Da una parte, la pista ciclabile della Valle Brembana è una infrastruttura importantissima, non solo per le attività di svago di giovani e famiglie, ma anche per chi ha deciso di usarla come via di accesso ai luoghi di studio e lavoro; dall’altra, bisogna ricordare che manca un pezzo importante di collegamento tra la ciclabile che viene da Bergamo e quella Brembana. Infatti, chi vuole proseguire il tragitto dalle Grotte delle Meraviglie è costretto a percorrere la strada provinciale, alquanto trafficata e pericolosa. In quel punto, oltre ad esserci un certo dislivello, la ciclabile è aperta sia ai pedoni sia ai ciclisti, ai quali viene richiesto di condurre le bici a mano. 

Del resto, il problema era già stato messo in evidenza da genitori e insegnanti durante la riunione tenutasi in videoconferenza il 13 giugno. In quell’occasione erano presenti diversi genitori, personale docente e ATA del “Turoldo”, la delegata ai Trasporti Casa Scuola dell’istituto, nonché il Dirigente Scolastico, il Comitato Genitori, il Comitato per la ferrovia ambito Sal-VB, il direttivo dei Fridays for Future Bergamo, la ACLI di San Pellegrino, un assessore di San Giovanni Bianco, diversi sportivi agonisti e semplici appassionati di bici e turismo sostenibile… insomma, un gruppo di persone nutrito e variegato, che aveva messo in evidenza questa criticità.

Certamente, osserva d’altra parte il prof. Dolci, per molti degli studenti del “Turoldo”, che provengono dall’Alta Valle Brembana o dalle valli Brembilla e Imagna, l’uso della bici per venire a scuola tutti i giorni sarebbe impensabile, soprattutto a causa dei dislivelli. Ma anche i ragazzi provenienti dal centro di Zogno o da San Pellegrino, per i quali invece l’uso della bici è certamente auspicabile, potrebbero trovarsi in difficoltà nelle salite che separano la ex strada statale 470 dalla località Camanghé, dove si trova l’istituto “Turoldo”. 

Su queste salite potrebbero essere di aiuto le biciclette con pedalata assistita: come sottolinea la prof.ssa Cuni, le ebike, pur avendo un motore elettrico, richiedono comunque un continuo movimento delle gambe, e consentono quindi un’attività allenante, pur senza soffrire l’eccessivo affaticamento dato dalle salite più ripide. Studi autorevoli, prosegue il sig. Luca Merisio, dimostrano che le endorfine prodotte dal nostro corpo con il movimento suscitano una sensazione di benessere con ricadute positive sulle prestazioni lavorative e sullo studio.

Da ultimo, il giovane Francesco Perini, giunto da Seriate (naturalmente in bicicletta) per testimoniare ai ragazzi del “Turoldo” la sua esperienza come membro dell’associazione “Fridays for future” di Bergamo, ha sottolineato gli aspetti positivi dell’uso della bicicletta in termini di sostenibilità ambientale. Come tutti abbiamo potuto sperimentare, con la minore circolazione delle auto la qualità dell’aria nel periodo del lockdown era nettamente migliorata in tutta la Lombardia. 

Nei prossimi giorni Francesco sarà nuovamente a disposizione degli studenti del “Turoldo” per incontrare diverse classi (via Google Meet) e presentare anche le altre iniziative del gruppo “Fridays for Future” di Bergamo, che ha iniziato la sua attività con gli scioperi studenteschi contro il cambiamento climatico e si è particolarmente interessato, negli ultimi mesi, alle attività di sensibilizzazione sul tema “Black lives matter”. Nel frattempo, Francesco ha ricordato ai ragazzi l’appuntamento con il Festival della sostenibilità in programma il 19 e 20 settembre a Bergamo, sul Sentierone, con diverse iniziative pensate per coinvolgere giovani, famiglie e scuole. Per maggiori informazioni, rimandiamo a https://www.festivaldellasostenibilita.it/bergamo/presentazione-2/

Ultime Notizie

X
X
linkcross