Nuovo Dpcm, Conte potrebbe permettere gli spostamenti per ricongiungimenti familiari

Al centro la questione degli spostamenti fra regioni: il Presidente del Consiglio sarebbe “aperto alla possibilità dei ricongiungimenti familiari”. Si discute anche sui vaccini e la riapertura delle scuole, forse il 14 dicembre.
1 Dicembre 2020

Si torna a parlare del nuovo Dpcm che dovrebbe dare un regolamento alle festività natalizie. Al centro la questione degli spostamenti fra regioni: secondo quanto affermato da Adnkronos, fonti parlamentari presenti alla riunione odierna – che ha visto la presenza, oltre che del premier Giuseppe Conte, anche dei ministri Roberto Speranza, Federico D'Incà e i capigruppo di maggioranza –, il Presidente del Consiglio sarebbe “aperto alla possibilità dei ricongiungimenti familiari”.

L'ipotesi fino adesso sondata, infatti, prevede uno stop completo alla mobilità anche fra le regioni gialle a partire dal 21 dicembre. Ma, mentre i ministri Speranza e Boccia premono per non applicare alcuna deroga, il premier sembrerebbe essere orientato a concedere alcune eccezioni per ricongiungimenti familiari (ancora non si sa se riguarderebbero solo persone con legami di parentela o anche coniugi, partner, conviventi o fidanzati) e seconde case. Una terza possibilità vedrebbe anche la possibilità di raggiungere alberghi, ma si tratta di una questione, a detta delle fonti, “più controversa”.

La riunione, secondo Adnkronos, si è aperta parlando di vaccino, che dovrebbe arrivare ad inizio anno, e della strategia sulla quale il Governo è già al lavoro. I primi ad essere vaccinati saranno probabilmente chi lavora nelle strutture ospedaliere e in Rsa, passando successivamente al resto della popolazione – a partire dalle persone più fragili. Si è discusso anche della scuola, che il premier Conte vorrebbe riaprire il 14 dicembre, senza attendere il 2021.

Il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto un parere ai presenti in riunione, che avrebbero sollevato dubbi circa la vicinanza della data alle vacanze Natalizie. “Sarebbe un bel segnale per i ragazzi” ha spiegato il premier, ma per la riapertura di superiori e licei (con riunioni preparatorie dal 9 dicembre per garantire il rientro a scuola in piena sicurezza) serve una valutazione anche da parte del Comitato Tecnico Scientifico. Per le forze di maggioranza, però, restano i dubbi.

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