Presa a calci e distrutta con una mazza la lapide di Bara, ventenne che perse la vita a Ubiale

Mamadou Liam Thiam, conosciuto come ''Bara'' perse la vita a Ubiale nel 2017, cadendo in un burrone. La sua lapide è stata distrutta da ignoti: a denunciare il fatto gli amici sui social.
27 Luglio 2020

La lapide a memoria di Mamadou Liam Thiam è stata distrutta: a denunciare il fatto è un'amica, Iride Pellegrinelli, attraverso un post sul suo profilo Facebook. “Bara”, così era conosciuto, aveva origini senegalesi e abitava ad Almè; ha perso la vita a vent'anni la sera del 22 luglio 2017, in circostanze ancora non chiare: il giovane cadde in un burrone a Ubiale-Clanezzo, dopo essere stato rincorso forse da più persone per oltre 100 metri.

Io non so cosa ci sia nel cuore della gente – sono le parole di Iride Pellegrinelli So che Bergamo è un gran paese, un paese con gente buona, gente che ce la fa sempre. Ma Bergamo non può essere anche questo. Una persona può avere le proprie convenzioni, una persona può essere razzista per ragioni che lui conosce e in cui crede , ma una persona non può fare questo. Fare questo disonora ogni tipo di educazione che tu possa aver ricevuto, fare questo disonora il luogo in cui vivi”.

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In allegato al post su Facebook, anche delle fotografie che ritraggono la lapide completamente distrutta, con i pezzi lasciati a terra. “Non possiamo non rimanere indignati quando la lapide di un ragazzino morto a 20 anni, viene presa a calci e rotta con una mazza. Chiedo a tutti i genitori, tutti i fratelli, tutti i figli, tutti gli amici, di immaginare che nel bel mezzo della notte si riceva una chiamata: “siamo spiacenti di informarla che il suo amico, suo figlio, suo fratello è stato trovato morto” e poi passati tre anni di andare a portargli dei fiori e trovare la sua lapide distrutta – prosegue la giovane – Per coloro che invece l'hanno fatto, dico questo. Forse avete distrutto il marmo, ma il vostro odio non potrà mai distruggere l'amore che noi porteremo fino all'ultimo giorno al nostro amico. Quindi preparatevi pure con un altro martello perché ci sarà sempre una lapide da distruggere”.

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