CFP San Giovanni Bianco – L’evoluzione della mungitura: dall’antica tecnica a mano al robot

I ragazzi del corso agricolo del CFP di San Giovanni Bianco ci spiegano l'evoluzione degli impianti di mungitura della mucca.
14 Febbraio 2018

Testo scritto dagli allievi del Settore Agricolo: D. Cavagna, L. Cavagna, G. Colombi, A. Liguori.

 

MUNGITURA PER STABULAZIONE FISSA

A mano  – è il tipo di mungitura più antica che consiste nel premere il capezzolo delicatamente dall’alto verso il basso consentendo lo svuotamento delle cisterne del latte presenti nella mammella della bovina. 

Tubo del vuoto – viene usato nelle stalle a stabulazione fissa  ma può essere usato anche nelle stalle a stabulazione libera nel caso non ci fosse la sala di mungitura. Nelle stabulazioni fisse è posizionato sopra le poste mentre nelle stabulazioni libere viene posto sopra le autocatture  poiché solamente lì non reca disturbo alcuno e, soprattutto, perché è l’unica parte della stalla in cui l’animale viene bloccato.

Lattodotto – permette al latte di essere trasportato nel tank o direttamente in caldaia. Sarebbe bene prevedere un tragitto con angoli dolci per permettere un’agevole pulizia del tutto.

 

SISTEMI MOBILI DI MUNGITURA

Carrello – utilizzato solo nella stalla a stabulazione fissa, può avere  massimo due gruppi di mungitura e due secchi. 
È munito di un motorino elettrico e di una pompa del vuoto che permettono lo svolgimento della mungitura.

Carro di mungitura – è una struttura mobile che, in base alle sue dimensioni, permette di mungere un numero più o meno alto di animali.
Utilizzato per lo più al pascolo o in alpeggio, viene talvolta usato anche in quelle stalle libere prive di sala di mungitura. 
Come le sale di mungitura, va dimensionato in base al numero di animali da mungere ed al tempo che si vuole impiegare; parlando di vacche, ad esempio, troviamo carri in grado di mungere contemporaneamente un numero variabile da tre a più di dieci capi.

Sul mercato, si trovano essenzialmente due tipologie di carro:

  • mungitura a terra: l’animale rimane a terra costringendo l’allevatore a lavorare in posizione scomoda e le condizioni igieniche non sono le migliori;
  • su pianale: le bestie, tramite rampa o gradini salgono su un pianale permettendo al mungitore di lavorare in posizione ergonomica. Le condizioni igieniche sono sicuramente  migliori che non con la mungitura a terra.

SALE DI MUNGITURA

Tandem

La sala tandem rappresenta, forse, il modello più semplice di sala. Nelle moderne aziende lo si trova sempre meno a causa, forse, della sua eccessiva lunghezza; gli animali, infatti sono disposti in senso parallelo alla fossa di mungitura (animale munto di lato) facendo sì che questo tipo di sala sia particolarmente stretta e, al tempo stesso, particolarmente lunga. Entrata ed uscita avvengono mediante due cancelli laterali alla posta: uno permette l’entrata, l’altro permette l’uscita. Con l’autotandem, abbiamo il grandissimo vantaggio che ciascuna vacca, terminata la mungitura, può abbandonare la posta senza dover attendere che anche le sue pari abbiano terminato.

Spina di pesce

E’ un’evoluzione del precedente e permette di avere una migliore gestione dello spazio con animali disposti inclinati rispetto alla fossa di mungitura; inclinazione variabile tra i 15 ed i 75 gradi. Gli animali entrano in fila indiana mediante l’apertura di un cancello che da sul corridoio delle poste, una lamiera contro cui le vacche poggiano le natiche da il corretto posizionamento degli animali che una volta munti escono mediante un altro cancello sul fondo del corridoio. Quando una vacca è munta, deve aspettare che anche le altre abbiano terminato prima di abbandonare la sala.

Pettine

Ulteriore evoluzione della tandem e, di conseguenza della spina di pesce. Gli animali vengono posti uno in fianco all’altro, inclinati di 90 gradi rispetto alla fossa del mungitore (scarsa lunghezza a scapito di una larghezza notevole); la mungitura posteriore permette all’operatore di svolgere le operazioni con un minimo dispendio di energie. L’ingresso è agevole e veloce poiché una serie di cancelletti sequenziali fa sì che ogni bovina occupi uno ed un solo posto: quello libero più lontano dall’ingresso. Il punto di forza di questa tipologia di sala è l’uscita: un ampio spazio anteriore, permette infatti agli animali di uscire tutti contemporaneamente; nei sistemi più moderni ed efficienti, una sorta di ribaltine “accompagna” gli animali all’uscita.

Giostra

Questo sistema di mungitura deve il suo nome al fatto che è l’unico a girare… come fosse una giostra ed è consigliato solo in quelle stalle dove il numero di vacche raggiunga almeno le 350 unità. Ha un costo elevato e richiede ampi spazi; talvolta viene alloggiata in una struttura a sé stante. In base alla disposizione delle bovine, la mungitura può essere laterale o posteriore, accomunata sempre dal fatto che avviene mentre la sala gira. Terminata la mungitura, l’animale rimane sull’impianto finché non torna al punto di partenza dove, un doppio cancello, ne permette l’uscita.

MUNGITURA ROBOTIZZATA

Robot

È l’unico sistema completamente automatizzato di mungitura e non richiede la costante presenza dell’uomo. Il chip contenuto in un podometro o in un medaglione al collo, permette al robot di riconoscere l’animale consentendone o meno la mungitura poiché è l’allevatore che animale per animale imposta l’intervallo minimo tra una mungitura e l’altra; medesimo discorso vale per l’autoalimentatore: l’allevatore decide capo per capo l’integrazione da somministrare, ad esempio, per premiare gli animali più produttivi. Il trasponder, inoltre, trasmette al “cervellone” centrale tutti i dati produttivi individuali nonché un continuo report dei movimenti (indicatori di calore) e della motilità ruminale.

Grazie alla presenza del chip, l’allevatore identifica gli animali in calore come quelli che tardano oltremodo ad entrare nel box di mungitura permettendo un rapido intervento: fecondazione per i primi, accompagnamento al robot per i secondi.

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