Agricoltura bergamasca trainata dalle donne: 1 azienda su 4 è al femminile

L’agricoltura bergamasca si declina sempre più al femminile. Circa il 25% delle imprese del settore infatti è guidato da una 'agri manager'.
7 Marzo 2019

Bella notizia tutta “in rosa” ad un giorno dalla festa della donna. L’agricoltura bergamasca si declina sempre più al femminile. Circa il 25% delle imprese del settore infatti è guidato da una “agri manager”. Lo rileva Donne Impresa, l’organismo della Coldiretti che promuove lo sviluppo dell'imprenditoria femminile agricola, in occasione della Festa della Donna, una giornata non solo per celebrare “l’altra metà del cielo” ma anche per riconoscerne il ruolo determinante nello sviluppo del tessuto economico e produttivo.

Fino a pochi anni fa le imprenditrici si occupavano soprattutto della contabilità e tenevano in ordine i conti e le fatture, ora invece sono sempre più operative dal punto di vista imprenditoriale vero e proprio. Tantissimi i casi: Roberta è laureata in farmacia e produce vini di eccellenza con una precisone certosina, Elena è agronomo e gestisce la sua stalla con lo smartphone, Manuela è molto attenta alla qualità e ha da poco aperto un piccolo spaccio aziendale perché ama presentare i  suoi prodotti, Federica alleva capre e trasforma direttamente il loro latte, Chiara punta sull’innovazione e produce formaggio fresco senza lattosio, Graziana guida una cooperativa di sole donne che con l’apertura di un albergo diffuso sta salvando dallo spopolamento un borgo di montagna, Aurelia ha un allevamento di bovine da latte, produce formaggi e spiega l’agricoltura nella sua fattoria didattica mentre Monica con le figlie gestisce un agriturismo che è anche fattoria sociale. Sono alcune delle esperienze da prima pagina che raccontano una realtà dinamica e in continua crescita.   

“Le donne impegnate in agricoltura – spiega Elena Lazzarini, responsabile di Donne Impresa Coldiretti Bergamo – sono sempre più spesso il fulcro dell’azienda, delle vere e proprie campionesse nel far coincidere i tempi della famiglia e della vita privata con gli impegni imprenditoriali. Il loro contributo è determinante per l’innovazione del settore e passa attraverso la creatività, l’attenzione all’ambiente e alla qualità dei prodotti.

Su un totale di 5 mila aziende agricole a livello provinciale, 1.200 sono condotte da donne quindi la “quota rosa” è di 1 azienda su 4.  Analizzando la realtà che fa riferimento a Coldiretti Bergamo  la componente femminile ha una marcia in più: le titolari di azienda sono pari al 26% del totale e sono aumentate del 3% rispetto al triennio precedente  mentre la  componente femminile tra i collaboratori è  pari al 39%  ed è aumentata dell’8% nell’ultimo triennio.

“Le “agri manager” – sottolinea Lazzarini – dimostrano anche di essere in grado di fare bilancio attraverso le loro scelte e la loro presenza è particolarmente rilevante nei settori della vendita diretta, dell’agriturismo, dell’attività didattica e della produzione vitivinicola. La presenza femminile però non è importante solo per i numeri ma anche per la capacità imprenditoriale che le donne hanno saputo mettere in campo, sperimentando e sviluppando un nuovo modo di fare agricoltura e cogliendo le opportunità offerte dalla multifunzionalità, non solo in campo economico ma anche ambientale e sociale”.

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