Biblioteche, in Bergamasca oltre 2 milioni di prestiti all’anno. A S.Pellegrino si parla di futuro

Nella cittadina liberty una due-giorni di convegni dedicati ad assessori, bibliotecari e cittadini volontari che collaborano con le amministrazioni comunali è incentrata sul tema della biblioteca del futuro.
23 Agosto 2021

Sei sistemi bibliotecari, 244 biblioteche in 243 comuni, una biblioteca ogni 4553 abitanti, 209.766 persone iscritte, 2.175.052 prestiti all’anno. Questi sono solamente alcuni dei dati, in questo caso riguardanti la provincia di Bergamo, snocciolati dall’assessore regionale all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli, che questa mattina ha aperto i lavori della “Summer School per amministratori” organizzata dal Comune di Treviolo a San Pellegrino Terme, con il patrocinio della Regione Lombardia, di Anci e della Provincia di Bergamo.

La due-giorni di convegni dedicati ad assessori, bibliotecari e cittadini volontari che collaborano con le amministrazioni comunali è incentrata sul tema della biblioteca del futuro.

Cinquanta gli iscritti, provenienti in gran parte dalla Bergamasca, ma anche dalla Brianza, dal Varesotto, dalla Bassa Lombardia e dall’Emilia Romagna. Gli incontri si sono tenuti nella suggestiva cornice Liberty offerta dal Casinò di San Pellegrino Terme.

Dopo il saluto di Viviana Vitari, direttrice della biblioteca Lanfranco da Albegno di Treviolo e responsabile del settore “Qualità della vita” e dell’assessore alla Cultura, Biblioteca, Sport e Lavoro Marta Piarulli, la parola è passata all’assessore Galli: “La Lombardia è il primo presidio culturale italiano, con 1153 biblioteche dislocate in 1.506 comuni. I vari lockdown sono stati elementi disgregativi della vita sociale, ma le biblioteche possono essere delle leve incisive nella ripartenza. Sono luoghi frequentati da tutti i cittadini, dall’anziano che va a leggere il giornale, allo studente delle scuole superiori che deve svolgere una ricerca, allo studente universitario che deve preparare l’esame, ai bambini per le letture animate. La biblioteca non è più solamente adibita al prestito dei libri, ma si è trasformata in un vero e proprio presidio culturale con una grande versatilità. Lo dimostra l’impegno profuso dagli operatori di questo settore durante le varie chiusure, che hanno studiato iniziative da remoto e non solo per mantenere il contatto con l’utente”.

 

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La Lombardia è prima in Italia per investimenti nelle imprese culturali e creative, un settore che nella nostra regione registra 365mila occupati, con un fatturato complessivo pari a 23,5 miliardi di euro all’anno (dati 2019). Ci sono 586 musei, 491 teatri, 562 schermi, nel 2019 sono state organizzate 2208 mostre con otto milioni di visitatori, 6959 concerti con 4 milioni e 400mila ingressi.

Questa vivacità culturale, soprattutto nell’area pedemontana delle province di Bergamo, Brescia e Varese e in quella di Sondrio, è retta soprattutto dalle biblioteche, punti di riferimento culturali importantissimi nei paesi”, ha sottolineato Galli.

Il suo intervento si è chiuso con un invito a partecipare ad un confronto on-line con gli operatori del settore che verrà organizzato dal suo assessorato ad ottobre: “Cosa si aspetta chi lavora in queste realtà perché le cose vadano meglio? Dove è necessario investire? Quali sono le criticità e i punti di forza? Vi invito caldamente a partecipare per permettere a chi amministra di avere il polso della situazione”.

Il presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, si è allacciato a questo discorso per ricordare che, quello che stiamo vivendo, è “un periodo straordinario per la diponibilità di finanziamenti destinati agli investimenti. Dobbiamo saper spendere in modo intelligente queste risorse e capire cosa realmente serve al territorio sotto il profilo della cultura. Le biblioteche svolgono un ruolo chiave in questo senso perché, per la loro capillarità e per le loro funzioni, sono degli incubatori di esperienze diverse, fondamentali per la crescita del capitale umano e sociale, per la rivitalizzazione dei borghi e dei paesi. Come sappiamo purtroppo l’Italia è tra le ultime a livello europeo per numero di laureati, numero di lettori, per ciò che riguarda le abilità digitali della popolazione. Credo che la biblioteca possa fare molto per aiutare le persone a migliorare le proprie capacità”.

Guerra lancia la proposta della “Biblioteca dei Comuni”, “un luogo dover poter pescare professionalità, idee, risorse, una rete che comprenda tutti i presidi lombardi dal quale ognuno possa attingere o aggiungere proposte”.

La giornata è proseguita con gli interventi di Stefano Parise, direttore area biblioteche e vice direttore cultura del Comune di Milano, Maria Stella Rasetti, direttrice delle biblioteche e archivi comunali del comune di Pistoia e Tommaso Paiano, bibliotecario socio di Opera Coop, che progetta e realizza ricerche sociali, corsi di alfabetizzazione digitale e informativa in collaborazione con associazioni, scuole pubbliche ed enti locali. Al termine i partecipanti si sono confrontati in un workshop sui temi trattati.

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