Covid, Pfizer annuncia: ”Nostro vaccino sicuro ed efficace dai 5 agli 11 anni di età”

Novità dagli Stati Uniti sul fronte vaccini: il siero anti-Covid prodoto da Pfizer e BioNtech è stato dichiarato sicuro per la somministrazione nei bambini dai 5 agli 11 anni.
20 Settembre 2021

Novità dagli Stati Uniti sul fronte vaccini: il siero anti-Covid prodoto da Pfizer e BioNtech è stato dichiarato sicuro per la somministrazione nei bambini dai 5 agli 11 anni. Ancora attesi i dettagli sui risultati della seconda (su tre totali) fase clinica, ma stando a quanto annunciato dalle due aziende, l'efficacia risulterebbe pari a quella ottenuta nelle fasce d'età più alte.

2.268 i bambini americani che hanno preso parte alla sperimentazione, due terzi dei quali hanno ricevuto la doppia dose mentre agli altri sono state inizettate due dosi di placebo; forte la risposta immunitaria registrata dai ricercatori, che ha dato un buon riscontro, paragonabile a quella dei soggetti adulti over 16, ed in particolare è stato osservato che con un terzo della dose “ordinaria” (pari a 10 microgrammi di siero) la frequenza degli effetti collaterali lievi tipici del post-vaccinazione sono diminuiti sensibilmente.

Il prossimo passaggio sarà quello di presentare una domanda di autorizzazione alla Food and drug administration (Fda) e all'Agenzia Europea del farmaco (Ema) entro la fine di settembre, in modo da allargare la copertura vaccinale anche ai più piccoli.


 

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Covid e bambini: spesso asintomatici, ma con effetti a lungo termine

Negli Stati Uniti, un caso su cinque riguarda un minore. A colpire i più giovani in particolare la variante Delta, che ha di fatto aumentato i ricoveri pediatrici al livello più elevato mai registrato nel corso di tutta la pandemi, con un picco di circa il 240% negli Stati Uniti. I bambini che contraggono il Covid, anche se spesso asintomatici, sono più propensi a sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una patologia potenzialmente molto pericolosa.

In più, molti di loro soffrono dei cosiddetti effetti “long Covid”, ovvero strascichi della malattia che proseguono anche per diversi mesi. Senza considerare il fattore contagio: proprio perché spesso asintomatici, i bambini possono contagare chi sta loro attorno, dai nonni ai genitori, insegnanti, fratelli e potenzialmente anche persone immunodepresse che – nonostante il vaccino – potrebbero sviluppare sintomi gravi della malattia.

Per quanto riguarda, invece, il rischio di miocardite e pericardite riscontrato raramente come effetto collaterale del vaccino, la Fda sta ancora valutando. Da un grande studio condotto in Israele sulle cartelle cliniche di oltre due milioni di over 16 vaccinati è però emerso che le probabilità di sviluppare queste condizioni infiammatorie sono molto più elevate nei minori che si ammalano di Covid rispetto a quelli a cui viene inoculato il vaccino.



(Fonte: corriere.it)

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