Festa a Sant’Omobono per i 103 anni di (bis)nonna Bepa: dal Comune auguri e un mazzo di rose

Il 2021 è iniziato in festa: il 1 gennaio ha infatti compiuto 103 anni Giuseppina Franchini, detta Bepa, una delle quattro centenarie residenti a Sant'Omobono. Traguardo celebrato anche dalla Giunta comunale, che ha portato alla signora un mazzo di rose.
5 Gennaio 2021

A Sant'Omobono Terme, il 2021 è iniziato in festa: il 1 gennaio ha infatti compiuto 103 anni Giuseppina Franchini, detta Bepa, una delle quattro centenarie residenti nel Comune valdimagnino. Un traguardo importante che anche l'Amministrazione ha voluto celebrare portando in dono alla signora Franchini un gradito mazzo di rose nella sua casa a Grumello, una piccola ed isolata località situata nella parte alta della frazione Mazzoleni.

Anche quest'anno, seppur in ritardo dovuto alle festività, è stato nostro desiderio ed onore portare un segno di festeggiamento a una delle decane del nostro paese” afferma Ivo Sauro Manzoni, sindaco di Sant'Omobono, che si è recato oggi in visita – in sicurezza e nel rispetto delle norme anti-contagio – insieme alla sua Giunta composta dagli assessori Stella Sirtori, Catia Locatelli, Michael Paris e dal Consigliere Guglielmo Piraino “La signora Franchini – prosegue – ci ha accolto in casa sua mostrando la sua tipica dolcezza, offrendoci dei dolcetti e dimostrando di essere ancora molto in gamba e lucida nei suoi ricordi”.

La signora Bepa, classe 1918, è nata nella località di Cà Casello e abita ora a Grumello, dove vive da quando si è sposata nel 1940. All'età di quattordici anni ha cominciato a lavorare come cameriera in Città Alta, fino ai 22 anni, quando poi ha sposato Erminio Personeni, un contadino di Mazzoleni di 9 anni più vecchio di lei. A due mesi dal loro matrimonio, il marito è dovuto partire per la guerra restando lontano da casa per due anni.

In tempo di guerra, già madre di Erminia, Mariuccia e Giovanni, Bepa ricorda con estremo ottimismo quegli anni: “Qua non abbiamo patito troppo la miseria in tempo di guerra – ricorda Bepa –: avevamo latte grazie alle mucche e facevamo anche il grano. Si mangiava polenta, uova, stracchino che facevamo noi, verdura, riso con il latte, pasta. Riuscivamo a vendere un po' di latte ai nostri compaesani. Non abbiamo sofferto la fame come altri, ma non compravamo quasi nulla. Ad esempio, come sale usavamo quello delle mucche, che non è raffinato, e lo lavavamo. Quasi tutto quello che mangiavano lo producevamo noi”.

Oltre ai tre figli avuti in tempo di guerra, Bepa ha poi avuto altre tre figlie: Daniela, Carla e Rosy , tutte partorite in casa, a Cà Grumello, con il solo aiuto della levatrice. La centenaria di Grumello è poi diventata nonna ben 12 volte, ed è la bisnonna di 11 pronipoti. Quello della signora Giuseppina non è, però, l'unico traguardo ultra-centenario raggiunto in famiglia: anche la sorella Antonietta – detta Tonia – ha spento lo scorso luglio ben 106 candeline.

Entrando in casa della signora Franchini si respira il profumo di una vita sana, legata ancora alle vecchie tradizioni di una volta – conclude il sindaco Manzoni – Forse è anche questo uno degli ingredienti giusti per una vita così lunga: spero che questo sia un augurio per tutti noi di poter raggiungere un traguardo così importante in una condizione fisica e mentale sana come quella della signora Giuseppina e di tutte le nostre altre centenarie del paese”.

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