La forza del passaparola strutturato di BNI Arlecchino, in un anno 250 mila euro di affari conclusi

Una volta si chiamava marketing del passaparola, oggi la sua evoluzione è BNI.
26 Gennaio 2021

Un fotografo, un dentista, un impresario, poi c'è l'esperto di comunicazione, il consulente finanziario e tanti altri ancora. Il minimo comun denominatore? Scambiarsi le referenze, ampliare il proprio business condividendolo con altri. Dove? In un ambiente conviviale professionisti e imprenditori fanno colazione insieme, si stringono la mano (torneremo a farlo presto) e si scambiano i biglietti da visita e potenziali clienti.

Una volta si chiamava marketing del passaparola, oggi la sua evoluzione è BNI (tradotto: Business Network International), l'organizzazione di scambio referenze più vasta a livello mondiale, ma che viene declinata a livello locale con quelli che sono chiamati “capitoli”.

Dalle nostre “parti” c'è il BNI Arlecchino, che si focalizza sull'area Valle Brembana – Provincia di Bergamo e ha 26 membri. Ma nel concreto come funziona? Un gruppo di liberi professionisti e imprenditori si riunisce attorno ad un tavolo – nel caso del nostro capitolo gli incontri si svolgono presso l'elegante cornice del ristorante Luppoli e Grappoli di Paladina – e presentano la propria attività, i servizi/prodotti, le novità, creano sinergie e relazioni professionali con gli altri. Ad ogni riunione, che si svolge settimanalmente, ogni socio ha un minuto di tempo per presentare la propria attività.

Facciamo un esempio pratico: il fotografo del BNI ha l'amico che deve sistemare la caldaia, allora lo mette in contatto con l'idraulico del “capitolo”. A sua volta, l'idraulico ha un cugino che deve sposarsi e vorrebbe un reportage fotografico, e allora perché non chiedere al professionista di BNI? Questo è solo la punta dell'iceberg di una serie di situazioni che si possono creare nel contesto BNI, che vengono però imbrigliate in un sistema strutturato, analizzato di settimana in settimana, e studiato per ottimizzare al meglio le referenze e portare a chiusura ogni possibile affare.

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E così, ad esempio, due professionisti possono incontrarsi per un incontro One to One e studiare insieme possibili scambi di referenze (che possono essere esterne al capitolo o interne), portare ospiti alle riunioni (che avvengono settimanalmente), che possono essere a loro volta professionisti interessati a far parte del team. E non manca nemmeno un percorso legato alla formazione, totalmente gratuita.

Funziona? La risposta è: nel periodo dicembre 2019 – dicembre 2020 gli affari conclusi all'interno del capitolo hanno raggiunto un controvalore di ben 250 mila euro, attraverso 380 fra referenze esterne ed interne, 600 incontri One to One e 75 ospiti alle riunioni (professionisti invitati da membri del BNI).

“È il primo anno di attività del nostro capitolo e sicuramente il 2020 è stato non di facile gestione a causa della pandemia – spiega Roberto Mazzoleni, Presidente di BNI Arlecchino -. Ciononostante siamo partiti bene, potenzialmente ci sono grandissimi margini di miglioramento e dai numeri del 2020 si può vedere come l'attività che promuove BNI possa portare benefici a qualsiasi attività, dal piccolo commerciante all'artigiano, perché mette al centro il fatto di presentare la propria azienda in una maniera efficace.

BNI si basa sulla forma di marketing che una volta si chiamava semplicemente “passaparola”, ma viene fatto con un metodo specifico, strutturato e quindi sicuramente più performante – prosegue Mazzoleni -. Nel 2021 la speranza è ovviamente che si esca dalla situazione pandemica, anche perché trovarci di persona è sicuramente più importante ed efficace rispetto alle riunioni virtuali, come dobbiamo fare ora. E soprattutto per i piccoli imprenditori che non possono fare altre attività di marketing il BNI è sicuramente un investimento, soprattutto di tempo, che porta referenze, possibilità di lavoro e formazione gratuita”.

Photo Credit: Stefano Borghesi

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