Politiche alimentari, Bergamo in prima linea: firmato il Milan Urban Food Policy Pact

Garantire l’accesso al cibo sano per tutti, promuovere un sistema alimentare sostenibile, promuovere una cultura orientata al consumo consapevole, ridurre gli sprechi e sostenere e promuovere la ricerca scientifica in campo agroalimentare
29 Gennaio 2019

Garantire l’accesso al cibo sano per tutti, promuovere un sistema alimentare sostenibile, promuovere una cultura orientata al consumo consapevole, ridurre gli sprechi e sostenere e promuovere la ricerca scientifica in campo agroalimentare: il Comune di Bergamo sottoscrive l'Urban Food Policy Pact, steso dal Comune di Milano negli anni scorsi e che recentemente si è aggiudicato un premio internazionale per il suo contenuto innovativo. Si tratta del primo patto dei Sindaci sulle politiche alimentari urbane, voluto dall'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e scritto dalle città in collaborazione con alcune delle più importanti organizzazioni internazionali.

Alcune aree urbane e 180 città nel mondo come New York, Toronto, Melbourne o Londra hanno da tempo adottato una Food Policy: un insieme di politiche che delineano una visione condivisa sul futuro rapporto della città con il cibo e definiscono le azioni chiave per attuare questa visione, armonizzando i vari progetti che l’amministrazione porta avanti sul tema dell’alimentazione.

“Bergamo è una delle città più attive sul tema delle politiche alimentari”, ha commentato Andrea Magarini, coordinatore del progetto per il Comune di Milano. E infatti molte sono le azioni e le proposte messe in campo per realizzare questi obiettivi, tra cui azioni volte a far sì che anche le categorie più deboli possano accedere a cibo sano, come fornitura di cibo di qualità e locale nelle mense scolastiche e nelle residenze per anziani. Molta attenzione anche allo sviluppo dell’agricoltura urbana, sia professionale sia per l’autoconsumo, nelle aree agricole pubbliche.

Il Comune di Bergamo ha già da tempo avviato diverse iniziative sul tema: negli ultimi anni grande attenzione ha avuto l’educazione alimentare nelle scuole di Bergamo, grazie alla proposta di menu a kilometro zero e che seguono le linee guida proposte da ATS Bergamo e alla realizzazione di una pubblicazione sulla corretta alimentazione. Nuova diffusione hanno avuto anche gli orti scolastici e gli orti urbani (il Comune ne sta realizzando di nuovi a Celadina e a Carnovali, già realizzati al parco del Quintino a Monterosso).

L’accesso al cibo per le persone anziane e in situazioni di fragilità economica e sociale è aspetto sul quale Bergamo ha posto da tempo attenzione: ad esempio attraverso il progetto “Ol Disnà”, avviato dal Comune di Bergamo e dall’organizzazione di volontariato “Aiuto per l’Autonomia Onlus”, che ogni anno consegna 80 mila pasti a persone fragili e anziane, circa 275 pasti al giorno (progetto che a Bergamo Alta vede protagonista la Cooperativa Città Alta, che garantisce quasi 2000 pasti l’anno). Non va dimenticato il “posto caldo”, la mensa di don Resmini che ha sede – da inizio 2015 – nell’area della stazione autolinee.

Bergamo è anche una delle prime città in Italia ad aver adottato la legge Gadda, che prevede all’articolo 17 agevolazioni tariffarie ai soggetti che devolvono cibo a enti con finalità sociali. Bergamo e Brescia hanno previsto riduzioni del 5-6% della tariffa TARI, al massimo il 20% della parte variabile, ai soggetti della Grande Distribuzione e della Grande Ristorazione che cedono e devolvono a enti no-profit una soglia minima di 15mila euro di merce in controvalore.

Moltissimo è stato fatto grazie al Tavolo permanente dell’Agricoltura, voluto e presieduto dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Basti pensare alla realizzazione del portale Bergamogreen in collaborazione con il Biodistretto, al Festival dell’agricoltura e del diritto al cibo (la cui prima edizione ha accompagnato il G7 dell’agricoltura che nel 2017 si è tenuto proprio in città); all’ampliamento del Parco dei Colli con la proposta di annessione del PLIS della cintura verde a sud di Bergamo; alla presenza nel centro di Bergamo del Mercato della terra di Slow food Bergamo e allo sviluppo che hanno recentemente avuto i mercati Agricoli e contadini nei quartieri (grazie a Coldiretti e Confagricoltura, Mercato e Cittadinanza); infine al lavoro dell’Orto Botanico Lorenzo Rota del Comune di Bergamo, che ha realizzato in primo luogo la sezione alla Valle della Biodiversità e che poi si è aggiudicato un progetto europeo proprio sul tema della sostenibilità e della corretta alimentazione (Big Picnic, che coinvolge i più importanti orti europei).

L’esperienza del tavolo dell’agricoltura – sottolinea il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha messo a sistema le spinte e le energie che nella nostra città ci sono su questo tema così importante. Ci siamo accorti che questo importante raccordo e tutte le azioni e le iniziative che sono state messe in campo nell’ambito del tavolo già di fatto rappresentano una policy, che si rispecchia nel patto che sigliamo oggi. La firma, infatti, del patto sulla Food Policy chiude di fatto il cerchio di questo lungo lavoro che ha visto il Comune non solo in cabina di regia, ma anche come propulsore di un cambiamento di paradigma importante sul tema dell’agricoltura urbana e della sostenibilità e dell’accesso al cibo.”

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